Ieri ed oggi ad Ancona con i francescani: una storia che nasce nel 1210!
E' la provincia marchigiana con il maggiore attivismo legato a San Francesco. Vi spieghiamo perché
La provincia di Ancona e San Francesco: un binomio che da secoli ai nostri giorni si rafforza sempre più.
E' tutto pronto per festeggiare Santa Elisabetta d'Ungheria alla Fraternità marchigana "Santa Maria delle Grazie" dell'Ordine Francescano Secolare di Senigallia (Ancona). L'appuntamento per festeggiare la fondatrice dell'OFS è fissato al 18 novembre.
Santa Elisabetta ma non solo. Il palinsesto di questa fraternità, da qui a fine anno, è segnato da incontri con l'assistente spirituale, preghiera, supporto ai novizi e ai professi.
D'altro canto la provincia di Ancona è la più "francescane" tra quelle marchigiane. Pullula di fraternità molto attive, sono presenti numerosi conventi e i frati sono molto conosciuti nelle comunità.
SAN FRANCESCO E L'EREMO
Ma tutto questo fermento francescano ha una origine secolare. Più di ogni altra la Provincia di Ancona, spiega il portale Villaggi Marche, si caratterizza per essere quella più legata alle opere e alla vita del santo, tanto da essere considerata la seconda patria del “poverello di Assisi”. Vi citiamo tre episodi "chiave"
Nel 1210, e una seconda volta nel 1215, San Francesco dimorò presso l’Eremo Santa Maria di Val di Sasso di Valleremita, lasciando come traccia di queste soste alcune leggende. Una, in particolare, riportata anche nell'iscrizione di un'edicola posta a lato della strada da Camporege. La storia narra che San Francesco, nel tentativo di raggiungere l’Eremo, smarrì la via e chiese indicazioni a un contadino intento nei lavori del proprio campo. L’uomo lo guidò gentilmente fino alla destinazione e, essendo preoccupato per il mancato svolgimento delle proprie mansioni giornaliere, trovò al suo ritorno il terreno arato e i buoi riposati. Il luogo, da allora indicato come campo di San Francesco o campo del miracolo, oggi è utilizzato per ospitare gruppi e ritiri spirituali.
IL PRODIGIO A STAFFOLO
Un evento prodigioso fu compiuto a Staffolo, località nella quale San Francesco giunse nel 1210, durante il suo viaggio di predicazione, con il compagno frate Egidio. La tradizione narra che avesse fatto sgorgare una fonte d’acqua nei pressi della confluenza fra il torrente Acqualta e il Musone, esattamente dove oggi si trova la piccola chiesa di San Francesco al Musone, all’interno della quale sono conservati vari ex voto che testimoniano la devozione della popolazione locale verso il santo di Assisi.
IL SOGGIORNO A FIORANO
Nel 1219 il santo visitò, in località Fiorano, il Convento nel quale avrebbe fatto ingresso, passando attraverso l’originale porta in quercia, inserita nel portale gotico. In ricordo di questo soggiorno l’architrave soprastante riporta l’incisione latina che, tradotta, recita “Questa è l’antica porta dalla quale passò San Francesco”. E tutt'oggi è venerata ed oggetto di pellegrinaggi.
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