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Padre Maccioni e l’avvisatore sismico

Sono stati rinvenuti, e per la prima volta tradotti in lingua inglese, tre documenti del francescano padre Atto Maccioni in cui si proponeva, già a inizio ‘900, l’ipotesi di segnali elettromagnetici come precursori di terremoti. Ne dà notizia l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

FRATE MINORE OSSERVANTE
Un team di ricercatori dell’INGV ha recentemente pubblicato sulla rivista Seismological Research Letters, per la prima volta in lingua inglese, i tre documenti finora sconosciuti che testimoniano i primi studi al mondo sui precursori elettromagnetici dei terremoti effettuati circa un secolo fa dal frate francescano, direttore di un osservatorio presso il Convento dei Frati Minori dell'Osservanza di Siena.

STUDI POCO NOTI
La pubblicazione dei documenti su una rivista internazionale ha permesso di presentare in tutto il mondo il fondamentale contributo scientifico del frate minore toscano, le cui opere e i cui studi erano finora rimasti limitati al contesto nazionale a causa della loro stesura solo in lingua italiana.

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LA PRIMA OSSERVAZIONE DEL FENOMENI
Nel 1909, appena la tecnologia lo rese possibile, padre Atto Maccioni iniziò a studiare i precursori di natura elettromagnetica dei terremoti. Ciò significa che la prima osservazione di un possibile fenomeno di questa natura risalirebbe a oltre mezzo secolo prima rispetto a quanto si credeva finora.

I “PRECURSORI”
I “precursori” sono dei fenomeni estremamente diversi tra loro che, occasionalmente, possono manifestarsi prima di un evento sismico. Purtroppo finora questi fenomeni non sono correlabili ai terremoti con criteri di sistematicità e necessità, ragion per cui non sono ancora operativamente validi per la previsione dei terremoti.