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Le tradizioni popolari di Capodanno

Antonio Tarallo Unsplash
Pubblicato il 30-12-2021

Fuochi d’artificio e indumenti rossi, lenticchie e spumante 

Tra malinconia di qualcosa e speranza di un futuro migliore. Così viene trascorsa, un po’ per tutti, la notte di San Silvestro. Tutti uniti attorno a una tavola bandita, e tutti a viverla - quest’anno con le giuste distanze di sicurezza fra i convitati - con lo sguardo rivolto all’orologio per eseguire il famoso conto alla rovescia fino alla mezzanotte. 

La notte di San Silvestro: emozioni e sentimenti che si incrociano e si alternano tra sorrisi e magari lacrime, tra pensieri di un anno migliore. E in tutto questo turbinio di emozioni prendono piede, inevitabilmente,  anche riti a cui ognuno è legato. Riti che ognuno ha vissuto lo scorso fine anno. Sono tante, infatti, le tradizioni popolari che avvolgono questo giorno di festa. Anzi, nottata di festa. Cerchiamo di fare una hit parade delle più comuni.

Tavola apparecchiata, magari con una bella e grande tovaglia rossa. E’ l'immancabile cenone di Capodanno. Le pietanze variano a seconda delle regioni del nostro Stivale: gli italiani sono creativi per loro natura. Dall’arte pittorica…all’arte culinaria. Ma, c’è una pietanza che accomuna tutti:  lenticchie e cotechino. E’ tradizione, infatti, mangiare nel giorno del 31 dicembre le lenticchie e il cotechino. Da sempre, le lenticchie ricordano molto le antiche monete d'oro: più se ne mangiano, più il guadagno per il nuovo anno è assicurato. Rito meno conosciuto e, in una certa maniera, anche pericoloso (quindi meglio non farlo) è il lancio dei cocci, antica tradizione sempre partenopea: a mezzanotte vengono gettati dalla finestra piatti, bicchieri e cocci in genere sempre con lo stesso desiderio dei petardi: cacciare via il male e le sfortune accumulate nell'anno che sta per volgere al termine. 

Ma la notte di Capodanno - lo sappiamo bene - è ricordata anche come la notte delle stelle. Non stiamo parlando di quelle del cielo, ma di non quelle “artificiali”: i botti di capodanno. Grande tradizione partenopea con vere illustri scuole e  famiglie di fuochisti pirotecnici, la tradizione dei botti di capodanno invade tutta l’Italia. Napoli e il suo rapporto con la scaramanzia: infatti, un po' per gioco e un po’ per via delle credenze popolari, si dice che i petardi, i fuochi artificiali, con il loro rumore, riescono a spaventare gli spiriti maligni e i diavoletti. E se si è contrari ai botti, si può sempre stappare con grande fragore lo spumante della mezzanotte, perché il tappo allontanerà il male. 

Tra i vari addobbi natalizi, c’è ne uno in particolare: il vischio, pianta considerata da molti un vero e proprio auspicio di fortuna, di amore e di denaro. Bisogna baciarsi sotto la pianta per avere il coup de foudre con la persona amata.  Naturalmente, tutte queste azioni, da fare con almeno un indumento color rosso. Il rosso è colore di fortuna e prosperità. In merito agli indumenti, però, c’è una clausola simpatica: l’indumento deve essere regalato. Mi raccomando, non vale riciclarlo per l'anno successivo.  In ultimo, antica tradizione andata un po’ in disuso, ma sempre affascinante il count down della mezzanotte con dodici chicchi d'uva. La tradizione viene dalla Spagna e ci invita a mangiare ogni chicco d’uva per fare il conto alla rovescia fino alla mezzanotte. Tutti gesti che sono sì propiziatori per il nuovo anno, ma - certamente - il più importante mezzo per chiedere protezione e ogni bene è naturalmente la preghiera…magari a San Silvestro perché no?   (Rivista San Francesco - clicca qui per scoprire come abbonarti)

 

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