societa

La storia dell'Eco ostello della Locride

Domenico Marcella Domenico Marcella
Pubblicato il 29-10-2021

Da bene confiscato a modello di sostenibilità sociale e ambientale  

Quello che stiamo per raccontare è il nuovo capitolo della meravigliosa avventura firmata Goel, il gruppo cooperativo nato nel 2003 dall’urgenza di offrire un’alternativa efficace alla disoccupazione. Siamo in Calabria, regione la cui infinita ricchezza è stata per troppo tempo ingiustamente offuscata dal potere della ‘ndrangheta. Da qualche anno, però, anche per merito della presenza attiva sul territorio della realtà Goel, i ritmi della legalità hanno ripreso in maniera incessante il sopravvento.

Fedele all’etica, intesa come una forza motrice purificante, il gruppo cooperativo lancia oggi a Locri un modello di sostenibilità sociale e ambientale. Sorto negli spazi di un bene confiscato al malaffare, l’Eco-Ostello Locride fonde in maniera armonica e intelligente l’uso dei materiali che riducono l’impatto ambientale e il consumo energetico. Ogni dettaglio, infatti, è stato pensato per contribuire al benessere e alla soddisfazione degli occupanti e dell’ambiente: niente plastica, carta al minimo e tutta riciclata, biancheria prodotta da fibre naturali (nel rispetto dei diritti dei lavoratori e del Pianeta), alimenti bio a chilometro zero, controllo della qualità dell’aria, e una tecnologia d’avanguardia che offre una serie di strumenti pratici e affidabili ai nomadi digitali che scelgono di soggiornarvi. Vincenzo Linarellopresidente di Goel, che da sempre guarda alle sfide con atteggiamento fresco e genuino, rivolgendo le sue attenzioni verso la bellezza più pura, in qualsiasi forma la trovi – ci dice: «L’approccio che in questi anni la nostra cooperativa ha portato avanti è sempre stato quello dell’etica efficace. Abbiamo lottato per il cambiamento in Calabria; ci siamo opposti alla ‘ndrangheta e alla massoneria deviata, arrivando alla conclusione che l’etica non può più consentirsi il lusso di essere soltanto giusta, ma deve diventare efficace. Per dimostrarlo, però, servono le azioni, i gesti e le scelte».

A proposito di scelte: la parola“Locride” per anni  ha portato con sé soltanto eventi ruvidi, aspri, oscuri, infestati di dolore e malavita. Oggi, oltre a essere diventata una struttura eco-friendly, la parola “Locride” evoca  un’area in piena fioritura con un bagaglio storico pieno di gloria e bellezza. Possiamo dire che il merito di questa rinascita è anche del gruppo cooperativo che rappresenti?

«La valorizzazione del nostro territorio è sempre stato il nostro intento. Le rigenerazione dei nomi e dei simboli è una parte importante dei processi di cambiamento. Quando la struttura ci è stata affidata si chiamava semplicemente “Ostello della Gioventù”. Abbiamo voluto valorizzarla al massimo, non soltanto decidendo di trasformarla in un esempio di sostenibilità ambientale e sociale ma scegliendo di chiamarla “Locride”. Adottando una serie di misure che danno la possibilità agli ospiti di immergersi nella rappresentazione progettuale di quello che Goel ha sempre fatto e vuole continuare fare per la Locride e per la Calabria».

Può l’architettura cinetica essere la soluzione alle costruzioni incompiute con i mattoni a vista e il ferro al vento, agli ecomostri condonati e tutti gli abusi edilizi che deturpano la bellezza dei luoghi? 

«Assolutamente sì. Proprio accanto all’Eco-Ostello Locride c’è un edificio che contrasta con la nostra struttura. È vero: la sua presenza deturpa l’estetica, ma in fondo è funzionale perché lascia intravedere le due idee di Calabria. È una sorta di comparazione vivente tra come finora è stato concepito il territorio e come in qualche modo si può trasformare. Noi di Goel siamo ossessionati dalla cultura della qualità. Questo ci sprona al miglioramento. Se ci pensiamo, la cura per i dettagli è antimafiosa in sé. Non è un caso che i territori controllati dalla ‘ndrangheta siano oggettivamente più brutti degli altri. E questo la dice lunga su come quell’approccio mentale si prenda cura soltanto delle proprie cose. Faccio un esempio: magari all’interno le loro case sono arredate benissimo, ma l’esterno è fatiscente; facendo così intendere che tutto ciò che è “in comune” non abbia alcuna importanza. Praticamente, è l’opposto di quello che noi facciamo da sempre». 

Il coraggio inizia quando una voce si fa sentire. La voce di Goel si è sempre alzata con vigore e coraggio. Sempre per amore del proprio popolo…

«Il popolo calabrese è fantastico, ha una fierezza incredibile e un’intelligenza straordinaria. Tuttavia, però, è sommerso dalla scarsa considerazione. Anche, purtroppo, da parte dei calabresi stessi. Il fare emergere le eccellenze è un’attività che portiamo avanti con determinazione. Non è vero che in Calabria tutto sia nero. Spesso, però, questa convinzione non permette di vedere le meraviglie del territorio. Goel intercetta e fa vedere la bellezza, l’ innovazione e il merito. Non soltanto fuori dalla nostra regione, ma anche e soprattutto ai calabresi stessi»

L’idea  che si ha del gruppo cooperativo Goel è quella di un social network fisico composto da una comunità che professa l’importanza della legalità.

«Una delle cose che abbiamo da subito capito è che ai valori bisognava dare la sostanza. L’antimafia in Italia ha spesso indicato una strada, ma  non sempre è riuscita a organizzare dei progetti alternativi. Noi di Goel, invece, ci siamo assunti la responsabilità di offrire sempre un’alternativa efficace e sostenibile». 

Vincenzo, tu hai scelto il valore dell’impresa etica già alla fine degli anni Novanta. Oggi sei una voce autorevole. Sei cosciente di aver reso migliore la vita di tanti Esseri umani?

«Sono convinto che tutti possiamo contribuire a rendere migliore la vita dei nostri simili, mettendo in azione un cambiamento con un impatto più ampio. Credo sia importante la strada fatta, ma c’è ancora un grandissimo lavoro da fare. Sono sempre stato fiducioso, e nutro la viva convinzione che prima o poi l’etica – che si nutre di intelligenza per essere efficace – s’imporrà in tutta la sua evidenza e forza. L’Eco-Ostello Locride, ne è la prova: ci è stato affidato umiliato da una serie di errori e fallimenti, e attraverso l’etica efficace è risorto a nuova luce e bellezza. Lo sforzo di intelligenza che tutti dobbiamo fare è quello di rendere l’etica accessibile a tutti, affinché contribuisca a favorire il benessere dei territori che abitiamo». 

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA