Informare per combattere la mafia
La tre giorni organizzata dalla Pontificia Academia Mariana Internationalis
Ancora una volta, la Pontificia Academia Mariana Internationalis, ha dato il suo importante contributo alla società civile per l’aspra lotta contro la mafia. Da tempo, infatti, l’istituzione vaticana sta lavorando - con diverse iniziative - sul delicato tema della malavita organizzata. Questa volta l’istituzione vaticana ha dedicato tre giorni di convegno - dal 27 al 29 gennaio - sul tema “Storia delle mafie. Evoluzione e scenari futuri nell’epoca post Covid”.
A organizzare l’appuntamento è stato il “Dipartimento di analisi, studi e monitoraggio sui fenomeni criminali e mafiosi” della Pontificia Academia stessa (che vede padre Gian Matteo Roggio Direttore del Dipartimento, mentre Fabio Iadeluca come Coordinatore) e dalla cattedra “Beato Giovanni Duns Scoto” della Pontificia Università Antonianum di Roma retta da Padre Augustin Hernandez.
Sono stati tre giorni densi di studio e di analisi sul fenomeno mafioso che hanno visto coinvolti illustri nomi come: il Segretario di Stato Vaticano, Cardinale Pietro Parolin; don Luigi Ciotti, fondatore di Libera; il Ministro Generale dell’Ordine dei Frati Minori, padre Massimo Fusarelli; l’onorevole Rosy Bindi, già presidente della Commissione parlamentare antimafia e il dottor Nando Dalla Chiesa, criminologo, dell’Università di Milano e del Messico; la dottoressa Loretta Paderni, direttore del Museo della Civiltà.
Il Palazzo del Museo della Civiltà a Roma, il luogo dell’evento. Inoltre, nella stessa location è stata inaugurata un'interessantissima e preziosa mostra sulla mafia che è anche possibile visitare grazie al web. “Storia delle mafie”, questo è il titolo. Un’occasione per fare memoria delle barbarie, delle tragiche uccisioni messe in atto dalla mafia. L’esposizione è divisa in cinque aree tematiche: cosa nostra; ndrangheta; camorra; mafie pugliesi e mafia americana. Il sito per accedere alla mostra CLICCA QUI. La mostra raccoglie documenti e fotografie provenienti dagli archivi di DIA - Direzione Investigativa Antimafia; Commissione parlamentare antimafia; Museo storico dell'Arma dei Carabinieri, Consiglio superiore della magistratura, da ANSA e il quotidiano “Avvenire”.
La mostra - inaugurata il 26 gennaio, data che ha rappresentato il clou della tre giorni - è memoria storica e da questa bisogna partire per la lotta contro le mafie. “Condannare i giovani all’ignoranza è il modo migliore per impossessarsi delle proprie esistenze”, questo il commento del Cardinale Pietro Parolin. Don Luigi Ciotti ha espresso l’esigenza di “un pensiero nuovo e radicale” per la lotta contro la mafia. Padre Massimo Fusarelli ha sottolineato l’importanza del contrapporre il bene contro le mafie perché solo con il “bene si può superare il male”.
L’aspetto pedagogico, come lotta alla mafia, è stato uno dei punti più importanti che il convegno ha toccato. Il Presidente dell’Academia Mariana, Padre Stefano Cecchin, lo ha espresso molto bene in queste parole: “Il tema dei giovani è molto importante per noi. Un popolo ha bisogno di avere una memoria storica. La mostra che abbiamo inaugurato e la tre giorni che abbiamo dedicato - che tra l’altro è solo una delle iniziative che stiamo portando avanti - vuole essere un modo per ricordare. Ricordare le vittime della mafia, ricordare chi ha sofferto per la mafia. Crediamo sia fondamentale questo punto del ricordare tanto da mettere a disposizione online molto materiale che presenta l’evoluzione che ha avuto il fenomeno mafioso non solo in Italia, ma anche nel mondo. Questo materiale lo abbiamo accessibile a tutti grazie allo strumento del web. Bisogna informare i cittadini perché la lotta passa anche attraverso l’informazione”.
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