societa

Festival Sanremo, al via la tradizionale kermesse

Antonio Tarallo Ansa - ETTORE FERRARI
Pubblicato il 02-02-2022

Morandi e Ranieri con la preghiera per immigrati

E’ finalmente iniziato con i suoi lustri e lustrini, con le sue polemiche e lodi. E’ finalmente iniziato con il suo carro “con le regine, i suoi fanti, i suoi re”, come direbbe Renato Zero in una sua famosa canzone. E il carro del festival di Sanremo va avanti davvero da sé, dunque “musica gente, cantate che poi…”. E ieri sera a cantare davanti agli schermi televisivi ci sono stati milioni di italiani, tutti desiderosi di musica. Mai come in questo delicato momento in cui tutti siamo desiderosi di speranza, bisogna cantare e lasciarsi andare alle note. La spensieratezza passa - molte volte - per le note di un motivetto di una canzone.

Il Festival di Sanremo si attende un po’ come i mondiali di calcio. Coppie di sposi o fidanzati, seduti sul divano che aspettano, trepidanti, fuoriuscire i motivi musicali dal palco Ariston: i loro occhi, ma soprattutto le loro orecchie, sono tutte tese ad accogliere le note che per i prossimi giorni saranno motivo di dibattito nelle agorà musicali. Stavano aspettando questo momento da tempo: loro - diamogli pure un nome ai due giovani, magari Armando e Chiara - non vedevano l’ora di essere uniti nella musica. Lo aspettano, poi, questo Sanremo anche quegli anziani che ricordano ancora le vecchie canzoni di Claudio Villa o Nilla Pizzi. I tempi sono cambiati, ma lo spirito di Sanremo è lo stesso. Usciti tutti noi - da poco - dal “chi sarà eletto al Colle Quirinale”, saremo, ora, immersi nella fatidica domanda che si presenta ogni anno: “chi vincerà Sanremo?”. Presto, per dirlo.

Polemiche social e dibattiti, si cominci pure l’agone mediatico. Nei prossimi giorni, il verdetto. Sta di fatto che comunque l’obiettivo è stato centrato: diceva Oscar Wilde nel suo “Ritratto di Dorian Gray”, “Nel bene e nel male, purché se ne parli”.

Un’ondata di ottimismo, di speranza e di luce la dà Gianni Morandi con la sua “Apri le porte” con testo di Jovanotti. Un vero e proprio inno alla vita, al sole e al bene. Un inno per chi vuole sperare che - prima o poi - il buio scomparirà: che si tratti della pandemia covid o di chissà quale altro male, forse, poco importa. Il messaggio è chiaro ed è indirizzato a chi ogni mattina, nonostante tutto, aprendo le imposte delle finestre, aprendo la porta di casa, prima di entrare nel mondo, dice fra sé: “questo è un giorno nuovo”. Tutti lo attendiamo quel giorno, e tutti speriamo che la luce entri - forte - da quelle finestre e porte. E, mentre si aspetta, è importante - se non fondamentale - “giocare tutte le carte”, per citare il testo. Giocarle, giocarle sempre, anche quando il buio sembra prevalere perché ne vale la pena. Un inno, dunque, alla speranza e Morandi lo grida forte con la sua carica esplosiva che lo ha sempre contraddistinto.

E di luce, ne parla anche Massimo Ranieri. La sua è quella che viene attesa da milioni di immigrati che devono trascorrere giorni e giorni nel buio del mare per raggiungere la libertà. Ranieri affida parole e note alla sua “Lettera al di là del mare”: storia di migranti che non ha tempo perché l’antico viaggio Italia-Stati Uniti dei primi del Novecento, nell'equazione strana della storia, è uguale a un viaggio Africa-Italia, destinazione Lampedusa. “Ed è silenzio tra due sponde/ La terra un sogno altrove/ Ma in un punto del viaggio la pioggia cadrà/ Su ogni paura ed oltraggio”. E’ poesia, è un racconto che pone domande a chi ascolta il brano che Ranieri canta con un fil di voce, quasi recitando sul motivo di una ninna-nanna. Una voce che nasce flebile per poi approdare in un canto spiegato: “Amore vedi così buio è/ Questo mare/Troppo grande per/Non tremare”. E’ il momento delle preghiere e dei silenzi, dello sguardo rivolto al cielo sovrastato da Dio: “E tutti tacciono e tanti pregano/ Se il Signore vorrà…”. Il canto diviene preghiera a un Dio che non ha colore perché è il Padre di tutti.

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA