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La storia del Santo, migliaia le persone aiutate da Lui

Era chiamato “l’apostolo di Calabria”, perchè girava a piedi, in lungo e largo, la Calabria, per poi spaziare in Basilicata, Campania e perfino in alcuni paesi del Lazio meridionale: 38 anni in pellegrinaggio perenne, un record. Sant'Angelo d'Acri, umile frate cappuccino nato nel 1669, nel paesino della provincia di Cosenza, è tra i francescani di Calabria più invocati, tanto più oggi, in un periodo di drammatica pandemia.

LA STORIA DI PASQUALE BOZZONE
Padre Angelo è, infatti, invocato come taumaturgo, guaritori di casi impossibili, malattie rare, compromesse. Ci sono migliaia di persone che sostengono di avere ricevuto grazie per sua intercessione.

Ma l’avvenimento che lo ha alzato agli onori della santità è certificato da un atto notarile, del 26 dicembre del 1796, per mano del dottor Angelo Antonio Abbruzzese di Sant’Andrea di Conza, un piccolo comune dell’Irpinia. Un giovane di 18 anni Pasquale Bozzone, era sotto le cure del dottore don Giacomo Giliberto perché aveva una gamba, già zoppa, devastata da un tumore.

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LA GUARIGIONE
Il ragazzo, a causa della malattia, era impedito anche fisicamente. Faticava anche nei piccoli movimenti e con il passare del tempo la sua situazione peggiorava. Nel mese di luglio del 1796 passò per Sant’Andrea, fra Vincenzo da Belmonte (Cosenza), incaricato di raccogliere l’elemosina per la beatificazione del padre Angelo d’Acri, che tra le sue missioni, aveva girato molto a lungo anche in Campania.

Con il consenso del medico e le suppliche dei genitori, Pasquale, sotto la guida di fra Vincenzo, pregò e si lasciò applicare la reliquia del Venerabile chiedendogli la grazia, che fu concessa all’istante: la pelle tornò incredibilmente sana e il giovane poteva tornare a camminare normalmente.

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