L'immagine di San Francesco sotto una tela della Madonna
La scoperta della figura del santo di Assisi dietro la “Madonna del latte” del pittore spagnolo Murillò
Maria e Francesco di Assisi. Un legame che corre nel tempo. Un amore avvolto dal mistero, nella bellezza della preghiera. E questo connubio ancora ci parla, e ci offre anche delle sorprese che mai avremmo immaginato. E’ stato così per una delle ultime scoperte artistiche di poco tempo fa. Dobbiamo però fare un salto nel tempo. Dobbiamo catapultarci nell'Ottocento pittorico spagnolo. Parliamo del quadro della “Madonna del latte” del pittore spagnolo Bartolomé Esteban Murillo. Questo dipinto è stato una delle tele più ammirate nell'Ottocento dai visitatori della Galleria Corsini, a Roma, tanto da far scrivere al grande scrittore francese Gustave Flaubert - in merito al volto della Vergine - parole come queste: “La sua testa mi perseguita e i suoi occhi continuano a passarmi davanti come due lanterne danzanti”.
Ma qual è la scoperta “sconvolgente”? Grazie al terzo restauro sulla tela, si è evidenziata un'immagine nascosta al di sotto della figura della Vergine. E’ un frate in preghiera, il volto rivolto alle “cose del cielo”. E’ in estasi. Ma chi sarà mai quel fraticello in preghiera che si vede nascosto? La serie di indagini avviate per la prima volta sulla tela ad ottobre 2020 - svolte con radiografie, e riflettografia IR, ed altre analisi proprie - hanno consentito di individuare non soltanto tracce di ripensamenti, dettagli eliminati, o diversi equilibri compositivi, ma un evidente figura di un precedente dipinto. E’ in questo caso che “entra in gioco” il nostro San Francesco d’Assisi. Per la posa della figura, per l’immaginario collettivo di ogni fedele, per la fisionomia del volto, si è pensato proprio al Poverello di Assisi.
Nell’Ottocento la tela Corsini era stata soprannominata “Madonna zingara” perché le due figure - la Vergine e il Bambino - del l’opera sono rese con fattezze popolane. Sembrano usciti da qualche mercato popolare. Punto focale dell’opera è l’espressività dei volti e dello sguardo. Gli occhi della Madonna e del Bambino fissano con intensità lo spettatore, il quale di fronte all’opera ha la sensazione di interrompere il momento dell’allattamento, a cui alludono le vesti appena scostate sul seno di Maria.
Certamente, questa scoperta così particolare ci fa tornare nella memoria le preghiere che il santo di Assisi rivolse alla Vergine, al suo indiscusso amore per la Madre di Gesù, di Dio. In questo quadro dietro ad altro quadro sembrano rivivere le parole che San Bonaventura dedicò alla predilezione che San Francesco aveva per sua “madre” Maria: "Circondava di indicibile amore la Madre del Signore Gesù, per il fatto che ha reso nostro fratello il Signore della Maestà e ci ha ottenuto la misericordia. In lei principalmente, dopo che in Cristo, riponeva la sua fiducia, e perciò la costituì avvocata sua e dei suoi. In suo onore digiunava con grande devozione dalla festa degli apostoli Pietro e Paolo fino alla festa dell'Assunzione".
Nell’altro suo biografo troviamo queste significative parole. "Il cuore di Francesco ardeva di fervente devozione e di singolare amore per la Madre celeste. In lei, dopo Gesù, era tutta la sua confidenza". Questa volta, è Tommaso da Celano a scriverle. È bello pensare, allora, a questa scoperta come una testimonianza - potremmo definirla “involontaria” - di questa unione del tutto particolare con Maria. Lo spirito diventa segno pittorico. Anche quando nascosto.
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