"Una lezione per noi giovani francescani nel segno di fraternità, perdono e amore"
“Riponi la tua fiducia nel Signore ed Egli avrà cura di te”, questa è la frase che mi porto dalla scuola di Formazione Interregionale della Gioventù Francescana, vissuta intensamente con i miei fratelli della Sicilia, del Lazio e della Sardegna a Carini (PA) dal 13 al 15 Novembre!». Parte da qui la testimonianza di Antonio Spalla, componente e attivista della GiFra. Un'esperienza, quella della scuola di formazione che gli ha lasciato un segno indelebile e ha deciso di condividerla con il nostro portale.
«Con il mio bel Consiglio fraterno locale - spiega - ci siamo preparati: con valigie piccole, grandi, borse di tutte le dimensioni e con tanto entusiasmo siamo partiti. E dopo esserci persi per strada più volte, eccoci finalmente arrivati a Carini, nella struttura che ci ha ospitati: Centro Massimiliano Kolbe».
IL SENSO DELLA MISSIONE
L’esperienza, racconta Antonio, si è basata sul significato della MISSIONE, «su questa parola poco usata ma estremamente importante che ci invita finalmente ad uscire da noi stessi, dalle nostre mentalità, dai nostri pensieri ,modi di fare e in più dalle nostre strutture per ANDARE verso l’altro. Questo ci ha permesso di fermarci un momento e pensare a quanto energia preziosa spendiamo nella nostra quotidianità magari inutilmente, quando basta invece fare un piccolo gesto sincero e spontaneo: ANDARE VERSO L’ALTRO che arricchisce per sempre la nostra vita, la fede personale e in particolare la nostra bellezza di essere giovani Francescani!».
IL BELLO DI STARE INSIEME
Inoltre, attraverso le colazioni, le serate di fraternità, i momenti di agape e di relax-divertimento e soprattutto i momenti di formazione, «abbiamo realmente compreso quanto è bello stare insieme, quanto è bello vivere insieme il Signore, quanto bello sarebbe aprire il nostro cuore e le nostre braccia ad altri fratelli. Ma questo muoversi, questo uscire comporta inevitabilmente un dinamismo che nasca prima dal cuore e che poi passi immediatamente senza un motivo al cervello per poi ancora passare alle braccia e alle gambe e quindi alle NOSTRE AZIONI».
"ANDATE IN TUTTO IL MONDO"
Il Vangelo, per primo, ci ripete continuamente che la nostra vita non può rimanere ferma, «che noi stessi - evidenzia l'attivista della Gi.Fra., «non possiamo restare per sempre uguali, fermi sulle nostre convinzioni e che per VIVERE dobbiamo muoverci! E allora MUOVIAMOCI senza avere paura, come ci invita anche Papa Francesco: “Il mandato è Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura” (Evangelii Gaudium); Vangelo che siamo chiamati ad annunciare anche attraverso la Bolla di indizione del giubileo straordinario della misericordia».
FOCUS SULLA MISERICORDIA
La parola MISERICORDIA è un’altra parola «che abbiamo compreso e vissuta durante la scuola, grazie agli incontri di formazione tenuti prima da Sorella Marta e Sorella Giovanna (Sorelle francescane del Vangelo), e poi da Umberto e Salvatrice Virgadaula (responsabili del centro missionario OFS, promotori di progetti missionari in Romania, Albania, Venezuela e Cile)».
UNA PAROLA CHIAVE: IL PERDONO
Grazie a loro, osserva Antonio, «mi piace ricordare che La misericordia è quella virtù che si determina nell’amore e che si caratterizza: dalla compassione (soffrire insieme), e dall’azione (incontro con l’altro). Essa è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita; ma la misericordia è anche la forza che tutto vince e che scaturisce con il PERDONO! Perdono che è posto nelle nostre fragili mani per raggiungere la serenità del cuore. Lasciare cadere il rancore, la rabbia, la violenza e la vendetta sono condizioni necessarie per vivere semplicemente felici».
SENTIMENTI D'AMORE
Ed ecco un’altra parola bellissima: il PERDONO! «Quanti sentimenti e gesti umani preziosi il Signore ci ha donato al mondo come: la misericordia, l’essere missionario, il perdono, spesso dimenticati e non apprezzati e vissuti come dovrebbero. Tutti sentimenti che scaturiscono in una sola parola, stavolta molto utilizzata, L’AMORE!».
IL VOLTO DI CRISTO
Ecco, riflette ancora Antonio, «come ho spiegato a me stesso il titolo dell’esperienza: TRAvolti D’AMORE! Un amore grandissimo che ci travolge in un secondo, immediatamente, ma che durerà per sempre, perché viene da Dio, IL VOLTO di un Cristo in croce che Ama, Ci Ama, Mi AmA ! Questo SUO amore non può lasciarci fermi; ci spinge, ci scuote e ci travolge verso un nuovo amore, quello che viviamo tra noi fratelli (tanti volti diversi) ogni volta che ci incontriamo nel SUO nome. E allora con questi volti di fratelli anche nuovi, abbattiamo muri e costruiamo ponti per poterci venire incontro! Le nostre mani stringano le loro mani e teniamoli a noi perché sentano il calore della nostra presenza, della fiducia, dell’amicizia, dell’amore e della fraternità!».
UNA FORMAZIONE "ALTERNATIVA"
Infine Antonio vuole ringraziare «tutti coloro che hanno permesso di far vivere a noi fraternità questa ricca e significante esperienza che mi porterò per sempre. Ringrazio il consiglio nazionale, i consigli regionali della Sicilia, Lazio e Sardegna per aver proposto una formazione nuova, “alternativa” e per essersi spesi nella preparazione di ogni momento e dinamica. E ricordiamoci - chiosa il giovane francescano - che non ci verrà chiesto se siamo credenti ma se siamo credibili! Forza e coraggio, DiAMOci da fare!!».
(Gelsomino Del Guercio)
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