Le visite dei pontefici
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Il volto francescano di Don Tonino Bello. Sabato 10 maggio se ne discuterà presso il convento dei Frati Minori Cappuccini di Alessano in provincia di Lecce, paese natale del Beato. La locale Fraternità appartenente all'Ordine Francescano Secolare promuove un incontro su "don Tonino Bello francescano" con il professore Francesco Lenoci dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nonché Vicepresidente dell'Associazione Regionale Pugliesi di Milano.
CHI AMA IL POVERO AMA GESU'
Come è noto, Don Tonino Bello entrò nell’Ordine Francescano Secolare il 1° gennaio 1962, a 26 anni quando è sacerdote da poco più di quattro anni. Spiritualmente, per il futuro vescovo di Molfetta, Francesco rappresentava un modello concreto, l’amore alla povertà, l’amore ad una vita sobria, fatta di cose semplici. Non è un caso che amava ripetere ai seminaristi: «Quando incontrate un povero, mettetelo subito a suo agio, perché soltanto chi ama il povero, ama Gesù Cristo!».
ORGOGLIO FRANCESCANO
Due sono gli episodi particolarmente significativi del legame tra Don Tonino e l'ordine francescano. Il 25 Aprile del 1988 è invitato ad animare l’incontro dei francescani secolari pugliesi a Bari. Quando viene fatto l’appello delle fraternità convenute dai vari paesi, e quando si nomina, in particolare, la fraternità legata al convento di Alessano, il vescovo è il primo a levarsi in piedi e rispondere orgoglioso: “Presente!”.
L'altro episodio è del 1990, quando Don Tonino rivolse un messaggio all’Ordine Francescano Secolare di Molfetta, firmandosi don Tonino vescovo, terziario francescano. Spesso ripeteva di essere orgoglioso di ospitare nella sua diocesi ben tre conventi di frati cappuccini: Molfetta,Terlizzi e Giovinazzo. Il suo rapporto con i frati era sempre molto intenso. La prima ordinazione sacerdotale del nuovo vescovo di Molfetta è proprio quella di un frate cappuccino molfettese: fra Vittorio Minervini (10 Aprile 1983).
QUEL REGALO RIFIUTATO
L'importanza del "vivere come gli ultimi", per il Beato pugliese è racchiusa in un aneddoto che risale al 10 Novembre1989, quando don Tonino è invitato a parlare ai frati cappuccini della Puglia sul tema della povertà. Siccome nei giorni precedenti gli avevano rubato la macchina, i frati gli donarono una nuova automobile, ma lui rifiutò il regalo, spiegando, categoricamente: “I frati mi hanno invitato a parlare loro della povertà. Vi pare che io possa presentarmi a trattare quest’argomento presentandomi al volante di una macchina nuova?”.
Gelsomino Del Guercio
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