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Real Monastero di S.Chiara in Napoli

Redazione
Pubblicato il 30-11--0001

Nel 1310, la Beata Sancia, Regina di Majorca - nata regina e morta "sorella Chiara"- insieme al devotissimo marito re Roberto d'Angiò, edificarono in Napoli un grande e solenne complesso religioso, una vera "cittadella francescana", composta da due monasteri separati, e di diverse dimensioni. Il più grande era destinato alle Clarisse, mentre l'altro avrebbe ospitato la piccola comunità di Frati Minori, che avrebbero vegliato sulle "sorelle povere", così come il Santo Padre Francesco aveva sempre desiderato. Nato nel cuore della Regina come asilo sicuro per le giovinette napoletane desiderose di donarsi al Signore in una vita di nascondimento, di silenzio, di preghiera e di offerta, il santo luogo continua ancora oggi la sua missione di pace per Napoli. Sancia Regina è una figura stupenda di donna, ma soprattutto di cristiana, e ancor più di francescana: fonti storiche ci hanno tramandato il ricco epistolario intercorso tra lei e i frati minori, che ella amava come una tenera mamma, ed esortava a seguire fedelmente l'ideale del Poverello d'Assisi. Due suoi fratelli, Giacomo e Filippo di Majorca, indossato il saio, non si vergognavano di mendicare nella città di cui la sorella era Regina. Ludovico, fratello del re Roberto, rinunziando al trono, divenne frate minore e successivamente Vescovo di Tolosa e poi... santo! Dopo la morte del re Roberto, la regina Sancia, appena può, veste il saio consacrandosi a Dio. Assetata, però, di povertà e di nascondimento, anzichè nel maestoso monastero di S.Chiara, si rifugia in quello di S.Croce, nei pressi del mare, eretto da lei stessa. Cambia il proprio nome in "Chiara" e, vivendo da sorella tra le sorelle, rende la sua anima a Dio il 28 luglio 1345, dopo 18 mesi e 7 giorni di vita claustrale. Nel corso dei secoli, il Monastero alterna fasi di splendore a quelli di decadenza: negli anni 1742-1757 viene trasformato in stile barocco, nascondendo così il puro stile gotico. Negli anni seguenti, il numero delle Clarisse presenti nel Monastero continua a diminuire....fino ad arrivare all'anno 1939, dove incontriamo suor Maria Cherubina Cocle, ultima discendente della grande famiglia clariana, depositaria delle tradizioni del passato, che accoglie un gruppo di sorelle del Monastero di Assisi e riaccende la fiaccola non mai spenta, che ora acquista più vivida fiamma! Stavolta, però, non più nello storico e monumentale Monastero di Santa Chiara, ma nell'ex-conventino dei Frati minori: povero, ma di una austera bellezza; piccolo, ma ricco di gioioso incanto. La nuova comunità andò formandosi nel vero spirito francescano sotto l'osservanza della prima Regola di Santa Chiara e, nel 1941, già contava diciotto membri. Ma la guerra si abbattè pesantemente sul nucleo rifiorente e, dopo l'incursione aerea del 4 agosto 1943, che rase al suolo la grande Chiesa di S.Chiara e la maggior parte dell'edificio monastico, le Clarisse dovettero trasferirsi altrove. Il 12 agosto 1953, dopo 10 anni di fatiche e sacrifici, la ricostruzione del Monastero fu finalmente completata, e le suore ritornarono nell'ex-conventino dei Frati Minori, dove risiedono tuttora, mentre la fraternità del I° Ordine abita nell'ex-monastero delle Clarisse. L'attuale comunità delle "Sorelle Povere", pur essendo di vita contemplativa, e conservando tale fisionomia nel cuore del centro storico di Napoli, diviene anche comunità aperta all'incontro spirituale e ad opere caritative. Nelle sue esigenze spirituali e di formazione permanente, è curata dai fratelli del I° Ordine, sia nel servizio liturgico che a livello spirituale-culturale.

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