Francescanesimo/ I compagni di San Francesco,Bernardo di Quintavalle
Bernardo di Quintavalle fu, per attestazione concorde,
il primo fra i compagni di Francesco. Tommaso da Celano,
anticipando la ben nota terzina di Dante (Paradiso
XI, 79-81), disse che egli, raccogliendo il messaggio di
pace di Francesco, “corse celermente al seguito del santo di
Dio per guadagnarsi il regno dei cieli”. Era il 1208. Poco
dopo, Bernardo e Pietro Cattani si recarono con Francesco
in una chiesa di Assisi, per chiedere consiglio al
Signore su come comportarsi con i loro beni.
Fecero
aprire il Vangelo al prete di quella chiesa e per tre volte
il Signore manifestò in modo inequivocabile la sua
volontà.
“Frate Bernardo – dice la fonte denominata (impropriamente)
come Anonimo Perugino – si allontanò e, siccome
era ricco, vendette tutte le cose che possedeva, ricavandone molto
denaro”. Frate Pietro, che pure “era povero”, si comportò
allo stesso modo. “E dopo aver radunato i poveri della
città, cominciarono a distribuire fra loro il denaro ricavato
dalle proprietà messe in vendita”.
Ed è ancora la stessa fonte a dirci che, dopo che i frati
s'erano messi in cammino per recarsi da Innocenzo
III, Francesco propose al gruppo di eleggere uno di loro
come guida e di considerarlo “come vicario di Gesù Cristo”.
“Elessero allora frate Bernardo e ottemperavano a quanto lui
diceva”. Poi Bernardo tornò, diciamo così, nei ranghi,
vivendo con slancio la sua vocazione francescana. I
compagni di Francesco, in un ricordo commovente, ci
fanno sapere che, nel giorno stesso in cui donna Jacopa
portò i dolci a Francesco ormai morente, il Santo nel
vedere quel cibo pensò a Bernardo e lo fece chiamare;
giunto da lui, Bernardo gli chiese di benedirlo.
Francesco, ormai, non riusciva più a vederlo, perché
cieco; perciò, stendendo la destra, la pose per sbaglio sul
capo di frate Egidio, che era seduto vicino a Bernardo;
si rese tuttavia conto dell'errore e lo disse apertamente.
Allora Bernardo gli si avvicinò ancor di più e Francesco,
posandogli finalmente la mano sulla testa, lo benedisse.
Bernardo gliene fu grato e finché visse non si stancò di
narrare a tutti quella meraviglia che era stata la vita di
frate Francesco, come disse Salimbene da Parma, che
fu tra i fortunati che l'ascoltarono.
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