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Incontri di Pace: LA STORIA

Redazione
Pubblicato il 30-11--0001



1986: Il 27 ottobre Giovanni Paolo II convocò ad Assisi i rappresentanti delle chiese cristiane e comunità ecclesiali e delle religioni mondiali per la giornata mondiale di preghiera per la pace. “Un avvenimento storico di portata eccezionale nella vita della chiesa cattolica e della storia del mondo”. Un incontro voluto da Papa Wojtyla, una giornata destinata alla preghiera e alla meditazione sulla responsabilità di operare per la pace esprimendo simbolicamente il proprio impegno. Siamo in piena guerra fredda e le ideologie ostacolano il dialogo. Sessantadue capi religiosi per invocare il dono della pace riuniti proprio nella città di Assisi scelta dal Papa per i valori immensi che san Francesco ci ha lasciato in eredità: pace, riconciliazione e fraternità. La giornata termina nel migliore dei modi, con un incantevole arcobaleno apparso al di sopra della Basilica, un segno di speranza che dava il benvenuto ai capi delle maggiori religioni esistenti nel mondo. L'incontro di accoglienza in Basilica è stato caratterizzato dalla semplicità, fi ori, piante d'ulivo e sedie uguali, nessuna distinzione, “neppure per il Papa che aveva organizzato tale giornata!”. Dopo il discorso di Giovanni Paolo II i capi religiosi sono saliti verso la città serafi ca e i rappresentanti delle Chiese e Confessioni cristiane sono entrati nella cattedrale di San Rufi no per il loro momento di raccoglimento e di condivisione, per pregare per il superamento dell'egoismo e della violenza, per il rispetto della dignità umana e dei suoi diritti inalienabili. Da San Rufi no e dagli altri luoghi di preghiera parte il pellegrinaggio per la Basilica di San Francesco, dove, nel piazzale antistante la Basilica Inferiore gremita di persone, dopo gli interventi degli altri leader religiosi, il Papa ha tenuto il discorso conclusivo per esprimere i suoi sentimenti e per sottolineare come «con le Religioni Mondiali condividiamo un comune rispetto ed obbedienza alla coscienza, la quale insegna a noi tutti a cercare la verità, ad amare e servire tutti gli individui e tutti i popoli, e perciò a fare pace tra i singoli e tra le nazioni». I numeri descrivono l'imponenza e la rilevanza che l'evento ha suscitato nel mondo. Come abbiamo detto i capi religiosi convenuti ad Assisi sono stati 62 accompagnati da circa 200 invitati, 800 i giornalisti corrispondenti, 30mila i pellegrini e oltre un miliardo di persone hanno seguito l'evento tramite la televisione.

1993: Trascorrono sette anni e il Santo Padre Giovanni Paolo II torna ad Assisi per pregare, insieme ad ebrei e musulmani, per la pace in Bosnia Erzegovina. È il 9/10 gennaio e nella sua omelia, davanti alla tragedia, il Papa chiede: «Come può esistere l'odio? Come è possibile uccidersi a vicenda?». La certezza che si legge nelle sue parole è legata al Signore, ad un umile richiesta di perdono; non solo una veglia di preghiera quindi, ma anche di penitenza e di conversione. «Non ci sarà pace senza questo ritorno a Gesù Cristo crocifi sso nella preghiera, ma anche nella rinuncia alle ambizioni, alla sete di potere, alla volontà di sopraffare gli altri, alla mancanza di rispetto per i diritti altrui. Sono queste, infatti, le cause della guerra».

2002: Il 24 gennaio Papa Wojtyla parte in treno dalla Città del Vaticano e alle ore 10.30 scende alla stazione di Assisi, per la terza volta nella città di san Francesco, per pregare per la pace con i capi religiosi del mondo. Un mondo ancora sopraffatto dall'odio, dalle guerre e dal terrorismo. Pochi mesi erano passati dal tremendo attacco alle Twin Towers dell'11 settembre. «L'umanità ha bisogno della pace sempre, ma ancor più ne ha bisogno ora, dopo i tragici eventi che hanno scosso la sua fi ducia e in presenza dei persistenti focolai di laceranti confl itti che tengono in apprensione il mondo. [...] non ci può essere pace vera se non nel rispetto della dignità delle persone e dei popoli, dei diritti e dei doveri di ciascuno e nell'equa distribuzione di benefi ci ed oneri tra individui e collettività. [...] Occorre umiltà e coraggio ». L'incontro, trasmesso in mondovisione, vede la partecipazione di 847 giornalisti compresa la nota emittente televisiva di Al Jazeera.

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