societa

Una mensa in ogni scuola primaria

Daniela Fatarella e Maurizio Martina Pixabay
Pubblicato il 20-04-2021

Il dramma nascosto della pandemia

Caro direttore, 

pochi giorni fa un articolo di Goffredo Buccini ha avuto il grande merito di rappresentare con forza il grave problema vissuto quotidianamente da migliaia di ragazzi e di famiglie a rischio alimentare ogni giorno, anche a causa della chiusura delle mense scolastiche. Quasi un miliardo e mezzo di bambini - più della metà della popolazione studentesca mondiale - viene tenuta lontana dalla scuola dall' inizio della pandemia. Secondo i dati Onu, con la chiusura delle attività formative sono venuti a mancare oltre 39 miliardi di pasti scolastici. Per molti bambini nei contesti più vulnerabili, questi rappresentavano la principale fonte nutritiva quotidiana, e per alcuni l' unico pasto della giornata. In Italia Save the Children ha stimato in 160 mila gli alunni che rischiano di rimanere senza neanche un pasto proteico al giorno in assenza della rete di servizi garantiti coi pasti a scuola. Un dramma nel dramma. E non può essere sottaciuto l' enorme divario esistente anche prima della pandemia fra i territori proprio nella capacità di offrire questi servizi prioritari ai ragazzi.

In alcune aree, specie al Nord, le mense sono garantite anche nell' ottanta per cento delle scuole ma purtroppo al Sud permangono enormi difficoltà con realtà che a fatica arrivano a coprirne il dieci per cento. Spesso poi il nodo è il costo dell' accesso a questi servizi da parte delle famiglie, ed è davvero difficile immaginare che nei prossimi anni non ci possa essere un ulteriore peggioramento della fruibilità delle mense scolastiche senza un intervento ulteriore a supporto di chi non potrà permettersi di spendere anche per questo servizio. Nel breve periodo di queste settimane e di questi mesi non vi è alcun dubbio che è necessario rafforzare ulteriormente le azioni di sostegno alimentare immediato a questi ragazzi e alle loro famiglie, supportando i Comuni e le organizzazioni associative che molto spesso arrivano a rispondere al bisogno prima delle istituzioni. Non possiamo assuefarci e considerare normali le dure immagini delle lunghe code davanti alle mense cittadine che troppo spesso vediamo nelle nostre città in questo momento. Guai a noi se non sentissimo il senso profondo della drammaticità di quello che sta accadendo a migliaia di persone, e di minori, costretti ogni giorno a cercare un modo per sfamarsi.

A questo, ci sentiamo di aggiungere un' altra riflessione pensando al futuro. L' Europa ha risposto alla pandemia mettendo in campo un intervento storico come Next Generation Eu. Diversamente da altre crisi del passato, ha alzato lo sguardo e ha compiuto un ulteriore passo avanti. Quelle tre parole hanno un peso e impongono una coerenza di scelte legate prima di tutto alle giovani generazioni europee e collegare questa sacrosanta ambizione a una responsabilità operativa e concreta è il compito delle istituzioni. Ci chiediamo allora perché, proprio in Italia, non cogliere ora questa svolta e lavorare, grazie alle risorse di Next Generation, anche alla realizzazione di un progetto nazionale per garantire proprio in ogni scuola primaria dello stivale una mensa accessibile per tutti i bambini. Si dedichino all' edilizia scolastica le risorse necessarie come già il governo è impegnato a fare e si compia nei fatti questa svolta tanto attesa. Si lavori per qualificare questi interventi anche nell' ottica di garantire che ogni scuola abbia una mensa sana, giusta e sostenibile, attrezzata e accessibile a tutti i bambini e le bambine. A qualcuno può sembrare poco, ma noi siamo certi non lo sia affatto per la vita di milioni di genitori in Italia. Di certo, anche così possiamo dimostrare di saper uscire tutti insieme dall' emergenza sanitaria di questi mesi durissimi, migliori di come ne siamo entrati.

* Daniela Fatarella è Direttrice generale Save the Children Italia, Maurizio Martina è Vice Direttore generale Fao. 

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