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Teatri in crisi, dai social media un aiuto per il riscatto

Emanuela Minucci Unsplash
Pubblicato il 26-03-2021

Eventi online e webinar gratuiti per il secondo anniversario in lockdown

Il 27 marzo 2021 per la seconda volta il teatro italiano, e buona parte di quello planetario, festeggerà la sua Giornata Mondiale a sipari chiusi. In Italia, nel 2020, la pandemia è costata una perdita del 76,69% degli incassi, pari a 583 milioni di euro. Ma il messaggio di Helen Mirren, l' attrice premio Oscar scelta come testimonial, racconterà al pubblico (virtuale) come Internet abbia consentito alla cultura di sopravvivere. Industriarsi sul digitale non è stata fatica vana per i teatri che, digitalizzando la propria offerta, hanno conquistato un pubblico nuovo. La riapertura annunciata dal ministero per il 27 marzo è comunque slittata sino a quando l' Italia non tornerà gialla. In attesa di applausi dal vivo, oggi Agis e Facebook firmeranno un accordo storico. Dopo il successo della Cavalleria rusticana messa in scena on line nel dicembre scorso dal teatro San Carlo di Napoli (1 euro a persona per 40 mila spettatori) la potente piattaforma social di Zuckerberg offrirà cittadinanza stabile allo spettacolo dal vivo italiano. «Questa dolorosa pausa», spiega Filippo Fonsatti, presidente di Federvivo, «è servita a migliorare l' offerta digitale dei teatri: un know how che a emergenza finita non andrà certo archiviato». Per festeggiare la Giornata Mondiale del Teatro lo Stabile di Torino trasmetterà on line Zio Vania per la regia di Kriszta Székely: «Siamo stati fermi quasi un anno nonostante il teatro si sia rivelato uno dei posti più sicuri al mondo, dal momento che in sala si è distanziati, controllati e soprattutto lì dentro non si parla».

Giusto sabato scorso si è tenuta in vista della Giornata Mondiale del Teatro una riunione dei direttori di tutta Europa. A parte Spagna e Russia, che stanno tenendo i teatri aperti, per Italia, Francia, Inghilterra e Germania l' attesa continua, e ben sapendo che il pubblico freme per tornare ad applaudire dal vivo gli attori. A dimostrarlo, un esperimento fatto dalla cancelliera Merkel qualche settimana fa che ha offerto per tre serate il teatro del Berliner Ensemble e la musica della Berliner Philarmoniker. Il risultato è stato un pubblico (tamponato) da tutto esaurito. E se a Parigi alcuni teatri sono stati occupati perché si teme che Macron non proroghi gli indennizzi legati all' année blanche della pandemia, a Londra e a New York si pazienta: «Facciamo il conto alla rovescia», spiega Marie McCarthy dell' Omnibus Theatre, «sperando che per l' estate si possa recuperare il tempo perduto». Da Londra a New York la stessa aria di rassegnazione: «Soffriamo, da troppo tempo ormai, e anche gli aiuti governativi stanno diminuendo», spiega Charlotte St. Martin, presidente della Broadway League. «Meno male che qui il vaccino corre e a maggio speriamo di riaprire». Stessa speranza anche per Emanuele Bevilacqua, direttore del Teatro di Roma: «Ciò che più mi avvilisce è sentire considerare il teatro come una forma di intrattenimento: il teatro equivale alla scuola, un' esperienza formativa unica che si costruisce grazie a raccoglimento e attenzione». Inutile quindi dire che il teatro via social non può, secondo Bevilacqua, pretendere di sostituirsi a quello in presenza, così come la Dad alla lezione in classe.

D' accordo con questa visione Filippo Patroni Griffi, presidente del Teatro di Napoli: «Come la scuola, il teatro non dovrebbe chiudere mai. Tutti insieme stiamo chiedendo al governo una data certa di riapertura, annunciata con congruo anticipo per consentirci di riprogrammare e promuovere il nostro cartellone. I luoghi della cultura vivono con e per il pubblico. Il Teatro di Napoli è uno dei pochi che non è mai andato in lockdown continuando a produrre spettacoli e dando lavoro ad attori e tecnici». Per domani non ha organizzato nessun evento speciale: «Puntiamo sul ritorno della normalità e sulla stagione estiva del Teatro Grande di Pompei». In Sicilia, infine, la Fondazione Taormina Arte ha realizzato un video omaggio per la giornata di domani con le parole di Gabriele Lavia ispirate all' Amleto: «Lo scopo del teatro è di reggere lo specchio alla natura umana». Difficile non sentirne la mancanza. (La Stampa)

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