A Cesenatico i frati compiono 400 anni
Nel 1614 veniva costruito il luogo di culto dedicato a San Francesco e a San Nicola. Ancora oggi, in quella chiesa, i marinai rivolgono le loro preghiere
A Cesenatico, si è svolto il 400° anniversario della fondazione della chiesa dei frati. Il luogo sacro, con annesso convento, sorse nel 1614 e fu dedicato a San Francesco e a San Nicola di Bari, santo protettore della Gente di Mare. La struttura attuale del Convento, però, risale al 1957, come anche la facciata della chiesa che è stata sovrapposta a quella originaria. I muri interni dei luoghi di culto, invece, sono totalmente originali. A sinistra dell'ingresso della chiesa vi è la cappella dedicata a Sant'Antonio da Padova; la statua del Santo - realizzata in cartapesta all'inizio del 1900 dalla scuola feantina dei "Graziani" - è collocata all'interno di un grotta costruita in gesso. I quadri sono contemporanei alla costruzione della Chiesa, quindi quasi tutte opere del XVII, come Giuseppe Milani, Domenico Mantovani e Francesco Andreini.
La più pregevole è l'imponente tela che sovrasta l'Altare realizzata col contributo dei pescatori, che rappresenta la Vergine coi Santi Francesco e Nicola dipinta da Giovan Martino Teschio, pittore tedesco della Scuola di Felice Cignani. Altre opere pittoriche sono di Andrea Barbiani e del "Centino" (i due quadri posti ai lati dell'altare maggiore), mentre l'opera al centro del muro interno di destra è del rinascimentale Gian Francesco Modigliani (sec XVI), che ritrae la Vergine, San Francesco e San Michele Arcangelo nell'atto di trafiggere il demonio.
Oltre al suddetto luogo di culto, fino a qualche anno fa esisteva, alle porte della città, una chiesetta chiamata Santuario della Beata Vergine alla Vena, conosciuta come "Chiesa della Madonnina" che conservava un'immagine della Madre di Gesù scolpita in terracotta. La piccola chiesa, annessa ad una casa colonica, era nata nel 1674 come oratorio in seguito al ritrovamento dell'immagine sacra sulla riva della vicina Vena. La chiesetta, ricca di ex voto, fra le due guerre mondiali, fu luogo di culto a cui tutta la cittadinanza di Cesenatico, sia di estrazione marinara che forese, rimaste particolarmente devota. Veniva aperta al pubblico nel mese di maggio mentre, per il resto dell'anno, era accudita dai coloni che abitavano le case attigue.
Trascurata dopo la fine dell'ultimo conflitto bellico dalle autorità locali (sia politiche che religiose), fu derubata più volte degli ex voto e delle supellettili, finchè assunse di anno in anno un aspetto sempre più fatiscente. Con la costruzione della moderna Chiesa dedicata a Santa Maria Goretti l'immagine sacra è stata trasferita nel nuovo luogo di culto dove si può visitare. L'opera in "terracotta policroma" ha riferimenti stilistici che la collocano come creazione databile alla fine del 1500 in ambito emilianopadano. Ma sono molti i cittadini che vorrebbero fosse restaurata e riportata agli antichi fasti della via Francigena orientale che, parallela all'Adriatico, transita vicino, e dalla quale un tempo non lontano giungevano i pellegrini per visitare il piccolo santuario e rendere omaggio alla Vergine con semplici fiori di campo e tanta umiltà. La Chiesa dei Frati cappuccini, ora Frati di San Francesco, è sempre stata ben voluta dai cesenaticensi, specie dalla gente di mare che l'avevano eletta come vero luogo di culto e sentivano tutti i fraticelli che vi abitavano come appartenenti alla cittadinanza. (Leo Maltoni - La Voce di Romagna)
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