Cyberbullismo e altri fantasmi, 6 ragazzi su 10 non si sentono al sicuro
La paura delle ragazze è online
Li guardiamo destreggiarsi con sicurezza tra 'stories' su Instagram e balletti su Tik Tok e pensiamo che, essendo 'nativi digitali', gli adolescenti siano perfettamente a proprio agio nel mondo digitale e soprattutto capaci di gestire relazioni e reazioni.
In realtà non è così: sei ragazzi su dieci dichiarano di non sentirsi al sicuro quando sono online, in particolare sono le ragazze ad avere più paura (il 61,3%), specialmente quando interagiscono sui social media e sulle app per incontri. Bullismo e cyberbullismo rimangono una delle minacce più temute dagli adolescenti, dopo droghe e violenza sessuale.
È il preoccupante scenario descritto dall'Osservatorio Indifesa, promosso da Terre des Hommes in collaborazione con il portale ScuolaZoo, che dal 2014 raccoglie le voci di ragazze e ragazzi su temi quali bullismo, cyberbullismo, violenza di genere e discriminazioni. Il sondaggio, realizzato nel corso del 2020, ha coinvolto seimila ragazzi e ragazze di età compresa tra i 13 e i 23 anni provenienti da tutt' Italia.
Il 68% dei giovani intervistati ha di- chiarato di aver assistito a episodi di bullismo o cyberbullismo, mentre il 61% ne è stato vittima. Ed è proprio il cyberbullismo a essere messo al primo posto dal 66% degli intervistati (di entrambi i sessi) tra i rischi che maggiormente li preoccupano.
«I social possono essere luoghi pericolosi per i ragazzi, anche se noi adulti pensiamo che ne sappiano a sufficienza - riflette Francesco Marinelli, direttore di ScuolaZoo -. Inoltre, non dobbiamo dimenticarci che fare il bullo online è molto più facile che farlo a scuola: basta un commento cattivo. Ma anche una violenza online lascia cicatrici».
Tra le ragazze, dopo il cyberbullismo, la paura più diffusa è quella di essere vittima di 'revenge porn'(ne ha paura il 52% delle intervistate), ovvero la condivisione pubblica e senza consenso di immagini intime, che viene percepito dalla quasi totalità delle ragazze come una forma di violenza grave quanto subirne una fisica. Preoccupante anche il fatto che complessivamente un adolescente su tre affermi di aver visto circolare sui social network foto intime proprie o di amici... (Avvenire)
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