societa

A Lanciano, frati mobilitati per la missione popolare

Gelsomino Del Guercio
Pubblicato il 30-11--0001

Una mobilitazione che sta investendo tutta la parrocchia di Sant'Antonio e nono solo. Perché la voce dei frati sta facendo breccia anche oltre i suoi confini. Dal 6 marzo è iniziata a Lanciano, in provincia di Chieti, la missione popolare guidata dai frati minori del Lazio e dell'Abruzzo, con la collaborazione dell'Ordine Francescano Secolare del Lazio.

«Papa Francesco ha ricordato la necessità di annunciare Cristo con la vita e con la parola (Cost. OFS, 17) e noi francescani, ispirati da San Francesco, siamo con lui chiamati a ricostruire laChiesa (Regola OFS, 6)», spiegano i frati, che concluderanno l'iniziativa domenica 15 marzo.



QUEL MANDATO RICEVUTO DAL CROCIFISSO DI SAN DAMIANO

«Come tutti ben sappiamo - osservano - Francesco riceve dal Crocifisso di San Damiano il mandato a sostenere e restaurare la Chiesa che lui compie attraverso una vita evangelica e attraverso l’evangelizzazione, ovvero l’annuncio». Ma ciò che ha realizzato Francesco «è dovere di tutti, ed il Concilio ce lo ha ricordato: “Tutti i fedeli come membra di Cristo vivente, figli della Chiesa devono avere la viva coscienza delle loro responsabilità di fronte al mondo, devono spendere le loro forze nell’opera di evangelizzazione” (Ad Gentes, 36a)».



"ANDATE E ANNUNCIATE"

La missione al popolo, pertanto, «è il mandato di Gesù “Andate … Annunciate” (Mt 10,7-8) è un modo per realizzare la nostra vocazione francescana dell’evangelizzazione, nella società di oggi che si è allontanata da Dio. Avremo la possibilità di andare incontro, nelle loro case e nei luoghi di lavoro, a tutti coloro che non hanno fede, o che hanno una religiosità naturale “fai da te”, figli di questa società consumistica che oggi non riesce più a sostenersi».



LA LEZIONE DI GIOVANNI PAOLO II

I frati sviluppano la missione con il coinvolgimento di tutte le Fraternità con la preghiera, così come ha fatto Giovanni Paolo II nella basilica di Francesco ad Assisi il 5 novembre 1978: “Aiutaci, San Francesco d’Assisi, ad avvicinare alla Chiesa e al mondo di oggi il Cristo. Tu, che hai portato nel tuo cuore le vicissitudini dei tuoi contemporanei, aiutaci, col cuore vicino al cuore del Redentore, ad abbracciare le vicende degli uomini della nostra epoca. I difficili problemi sociali, economici, politici, i problemi della cultura e della civiltà contemporanea, tutte le sofferenze dell’uomo di oggi, i suoi dubbi, le sue negazioni, i suoi sbandamenti, le sue tensioni, i suoi complessi, le sue inquietudini. Aiutaci a tradurre tutto ciò in semplice e fruttifero linguaggio del Vangelo. Aiutaci - concludeva Giovanni Paolo II - a risolvere tutto in chiave evangelica affinché Cristo stesso possa essere Via, Verità e Vita per l’uomo del nostro tempo”.

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