Le visite dei pontefici
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"L'amore più grande", così si intitola il sussidio curato della Commissione Nazionale per la Preghiera e la Liturgia della Gioventù Francescana d'Italia in occasione della Queresima 2015. Un piccolo vademecum di preghiera fino alla Pasqua del Signore.
CONSAPEVOLEZZA DEI NOSTRI LIMITI
Come scrive fra Carlo Alberto Poloni, cappuccino, la Quaresima è un percorso «che parte da noi, dalla consapevolezza del nostro limite e del nostro peccato - a cui ci richiama tutta la liturgia del Mercoledì delle Ceneri - e ci conduce all’incontro con Gesù Cristo, con il mistero della sua signoria sul mondo e della salvezza che ne consegue, significate e realizzate nella Passione, Morte e Risurrezione.
UN CAMMINO NEL DESERTO
Un cammino nel deserto, come per Gesù nella I Domenica di Quaresima: 40 giorni di silenzio, di solitudine, di digiuno, di preghiera e di tentazione…al cuore della verità di noi stessi e di Dio. Quaranta giorni, sostiene fra Carlo Alberto in cui fare i conti con noi stessi, con i nostri limiti - all’inizio della Quaresima ci viene detto: «Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai» - e con la possibilità di scegliere, nei nostri limiti, di fidarci di Dio e di sceglierlo, ancora, per la nostra vita - l’altra formula possibile per l’imposizione delle Ceneri ci invita: «Convèrtiti e credi al Vangelo».
UN CARATTERE BATTESIMALE
Nei primi secoli, la Quaresima aveva un forte carattere battesimale: i catecumeni venivano condotti, negli ultimi 40 giorni della loro iniziazione alla vita cristiana, a una conoscenza graduale di quel Gesù Cristo di cui sarebbero divenuti discepoli, fino a incontrarlo Risorto e portatore di salvezza a Pasqua, nell’esperienza di morte e nuova vita che è il battesimo.
L'EVOLUZIONE IN UN CARATTERE PENITENZIALE
Dopo le persecuzioni, spiega ancora fra Carlo Alberto, iniziata la pratica del battesimo dei bambini, la Quaresima ha poi assunto un carattere penitenziale; esso, però, ancora oggi riproduce il cammino di introduzione al battesimo e di preparazione al Mistero Pasquale, centro dell’Anno Liturgico e della nostra fede: siamo chiamati a riappropriarci del nostro battesimo, a diventarne sempre più consapevoli e responsabili, a porre nuovamente l’esperienza di Gesù Cristo come Signore della storia e della nostra vita al centro del nostro percorso, sperimentandone l’amore, la sua Passione noi, il suo amarci “da morire”, tanto da superare anche la morte.
LE OPERE DI GIUSTIZIA
Durante questo periodo, siamo chiamati a compiere le cosiddette “opere di giustizia”: l’elemosina, la preghiera e il digiuno. Esse ci portano a ridefinire le nostre relazioni, il cuore dell’esperienza umana e il terreno su cui siamo chiamati a verificare l’aderenza della nostra vita al Vangelo di Gesù.
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