religione

Il miracolo di Bartolomeo per intercessione di San Francesco

Gelsomino Del Guercio
Pubblicato il 11-09-2021

Schiacciato da un'enorme campana, rimane illesi

Il miracolo di Bartolomeo. Possiamo definire così questo prodigio per intercessione di San Francesco, riportato nel “Trattato dei Miracoli”. Un fatto straordinario ancor più perchè il piccolo, schiacciato da una enorme campana, non ha riportato alcun segno di ferita, né di trauma. 

LA FUSIONE DELLA CAMPANA

Presso Corneto, grosso paese e assai potente della diocesi di Viterbo, dove si procedeva nel luogo dei frati alla fusione di una campana di non poco peso, ed erano venuti molti amici dei frati per portare il loro aiuto, portata a termine la fusione, con grande letizia si cominciò a pranzare. Ed ecco, un fanciullo di appena otto anni, di nome Bartolomeo, il cui padre e lo zio avevano lavorato per la fusione, portare ai convitati una vivanda. 

UN VIOLENTISSIMO VENTO

All'improvviso si sollevò un violentissimo vento, che scosse l'edificio, e scagliò contro quel fanciullo la porta della casa che era molto grande e molto pesante. L'urto fu di tanta violenza da far credere che egli, oppresso dall'immane peso, ne fosse rimasto fatalmente schiacciato. Infatti giaceva del tutto coperto sotto il peso, sì che non si poteva veder nulla di lui. Alla fusione succede la confusione, e alla gioia dei convitati il lutto dei dolenti. 

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NON C’ERANO SEGNI DI LESIONE

Si alzarono tutti dalla mensa, lo zio insieme agli altri, invocando san Francesco, e accorsero presso la porta. Invece il padre, irrigidito dalla sorpresa e non potendosi muovere per lo strazio, faceva promesse ad alta voce e offriva il figlio a san Francesco.  Venne tolto il peso funesto di dosso al fanciullo ed ecco apparire lieto, senza alcun segno di lesione, come svegliato dal sonno, colui che tutti credevano morto. Alla confusione seguì il ritorno della gioia e all'interruzione del pranzo una grandissima esultanza. 

MORTE “APPARENTE”

Il fanciullo stesso ebbe occasione di assicurare che non era rimasto in lui nessun segno di vita, finché giaceva sotto il peso. In seguito, a quattordici anni di età, divenne frate minore, e fu anche letterato ed eloquente predicatore dell'Ordine.

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