religione

I segreti di san Francesco per affrontare le difficoltà: pregare e agire

Enzo Fortunato Archivio Fotografico Sacro Convento
Pubblicato il 23-03-2020

Ci chiediamo spesso cosa sia la preghiera, a cosa serva. La preghiera non "cambia" Dio, ma il nostro modo di vivere, agire e affrontare la quotidianità e le sfide della vita. L'agire è quello che ci si chiede oggi: restare a casa per "tagliare" le gambe a questo virus maledetto. Affrontare è non aver paura e andare avanti a testa alta. Proprio come fece san Francesco quando caccio i demoni da Arezzo:

Il Santo caccia i demoni da Arezzo, s’intravede San Francesco nell’atto di cacciare via degli spiriti malvagi dalla cittadina toscana. L’opera, che trae ispirazione da un episodio narrato nella Legenda Maior di San Bonaventura (composta dal 1260 al 1263), richiama all’entrata di San Francesco nella città di Arezzo, turbata dal malcontento dei cittadini in lotta tra di loro e movimentata – proprio lì sopra le mura dell’antico borgo – da una schiera di demoni esultanti alla vista di cotanta violenza.

San Francesco, consapevole in cuor suo che proprio quei malvagi erano alla radice di un siffatto turbamento, fa giungere il suo compagno Silvestro – anch’egli umile e semplice nei gesti e nelle parole – alle porte della città, affinché per conto di Dio comandasse a quegli “spiriti del male” di allontanarsi dal luogo in cui erano entrati. Frate Silvestro, con animo fervido e ubbidiente, segue senza indugio la preghiera di San Francesco, scacciando i demoni dalla città e riportando pace e armonia tra tutti gli abitanti del posto. Il Santo incomincia allora a lodare Dio, poiché Silvestro, per virtù di umiltà e deferenza, era riuscito a respingere l’infamia e la superbia di quei malvagi che avevano assediato il gentil borgo di Toscana.



La leggenda di San Bonaventura, dipinta con pennello e vivacità di colori sopra la parete settentrionale della navata nella Basilica Superiore di San Francesco, mostra il valore edificante dell’arte che s’innalza molto spesso a paradigma dell’esistenza umana nella quale si riflettono vicende quotidiane, cronache di vita, disagi esistenziali e, non di meno, sentimenti di paura, di angoscia e di fragilità dinnanzi allo scenario crudo di un mondo dove hanno perfino dimora uomini crudeli e privi di rispetto per qualsiasi essere vivente.

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