religione

Cosa vuol dire festeggiare la solennità dell’Assunta?

Antonio Tarallo
Pubblicato il 15-08-2021

Il dogma di Pio XII e l’origine della festa

E’ il pontefice Pio XII a proclamare, con la sua Costituzione Apostolica “Munificentissimisus Deus” ( 1 novembre 1950) il dogma dell’Assunzione di Maria al Cielo. E lo fa con queste parole:

Abbiamo ferma fiducia che questa solenne proclamazione e definizione dell'assunzione sarà di grande vantaggio all'umanità intera, perché renderà gloria alla santissima Trinità, alla quale la Vergine Madre di Dio è legata da vincoli singolari. Vi è da sperare infatti che tutti i cristiani siano stimolati da una maggiore devozione verso la Madre celeste, e che il cuore di tutti coloro che si gloriano del nome cristiano sia mosso a desiderare l'unione col corpo mistico di Gesù Cristo e l'aumento del proprio amore verso colei che ha viscere materne verso tutti i membri di quel Corpo augusto”.

E’ importante precisare che la festa dell’Assunzione era stata - da sempre - celebrata nella Chiesa di Roma, così come in quelle di Oriente, il 15 agosto di ogni anno. Il documento pontificio “Munificentissimisus Deus” sarà - in fondo - la conferma di ciò che era divenuta una sorta di consolidata tradizione per i fedeli. Il documento, per questo motivo, rappresenta una pietra miliare del magistero del Vescovo di Roma che ha posto così - per sempre - il sigillo sull’ultimo dogma mariano della Chiesa cattolica. E, avviene tutto ciò, dopo la proclamazione di Maria, “Madre di Dio” del Concilio di Efeso del 431. Altro importante documento, riguardante sempre la figura di Maria, risulterà la bolla “Ineffabilis Deus” di Papa Pio IX (1854) con cui la Vergine verrà proclamata “Immacolata”.

Lo sviluppo storico della festa dell’Assunzione vedrà le prime testimonianze già alla fine del IV secolo e l’inizio del V secolo, come documentano gli scritti specialmente di sant’Efrem il Siro e di sant’Epifanio di Salamina che - nel suo “Panarion” - si addentrava nel delicato tema della morte di Maria. In questo testo, troviamo enunciate tre ipotesi possibili su questa tema. Queste, saranno poi sostenute - all’epoca - da autori diversi: Maria non è morta, ma è stata trasferita da Dio in un luogo migliore; Maria è morta martire; Maria è morta di morte naturale. Sant'Epifanio di Salamina non saprà scegliere con sicurezza fra le tre ipotesi, poiché “nessuno ha conosciuto la sua fine”, ma pensa che in ogni modo il passaggio di Maria dalla terra al Cielo, deve essere stato glorioso e degno di lei. La testimonianza di Epifanio, comunque, assicura che nella Chiesa, alla fine del V secolo, non esisteva ancora una tradizione precisa, né di carattere storico, né di carattere dogmatico, circa la morte di Maria.

A Roma la celebrazione della festa dell’Assunzione venne introdotta ufficialmente, nel VII secolo, da papa Sergio I. All’epoca le feste mariane erano: la Purificazione, l’Annunciazione e la Natività. A queste, si aggiunse, appunto l’Assunzione di Maria, divenendo ben presto la più importante di tutte, conservando fin dalle origini sia il nome sia il significato attuali. Da Roma poi si estese rapidamente, durante i secoli VIII e IX, a tutto l’Occidente, anche nella Gallia, precisando il contenuto e stabilendo la data della festa al 15 di agosto. In Oriente gli autori, nello spiegare e giustificare la festa dell’Assunzione, si richiamano facilmente agli apocrifi: la consacrazione del corpo di Maria mediante la maternità divina, l’onore dovuto dal Figlio alla Madre, l’unione effettiva tra la Madre e il Figlio, la concezione e la nascita verginale del Figlio, l’onore di Maria come Nuova Eva.

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