Lettere al direttore

Un paradiso di corrispondenza

Redazione Pixabay
Pubblicato il 19-02-2021

Caro padre Enzo,

sono Sabino, un recluso di un carcere siciliano. Leggo la sua Rivista San Francesco quando mi viene donata da don Francesco, il nostro cappellano. In questo periodo è calato l’inverno sul carcere e non parlo solo della stagione. Siamo abbandonati da tutto e da tutti! Le scrivo perché mi sento solo, vorrei fare un appello ai vostri lettori: c’è qualcuno disponibile a scambiarsi della corrispondenza con un detenuto? Sono convinto che esistano ancora persone che non giudicano solo guardando le apparenze. È vero, sono un carcerato, ma prima di tutto sono un essere umano. In questo “inferno” cerco un “paradiso di corrispondenza”, con chi avrà voglia di tenermi un po’ compagnia. Un saluto da un ultimo…

Caro Sabino,

volentieri pubblico la tua lettera, le testimonianze che arrivano dalle sedi penitenziarie, nella loro drammaticità, sono l’inizio dell’esperienza religiosa. Anche Francesco inizia così il suo grande cammino di conversione, ecco perché guardo con grande interesse le lettere che arrivano dagli istituti penitenziari. Mi soffermo su una parola che hai citato: il paradiso. È un termine bellissimo: viene non solo dall’ebraico, ma anche dalla lingua persiana, ed entrambi richiamano una zona e un recinto particolari. C’è anche un’altra etimologia che il mondo biblico ci regala, ovvero la varietà dei frutti. Il paradiso rappresenta questa varietà. Credere al paradiso significa credere a questa varietà e la cosa più bella è accogliere i colori di questa varietà, accettarci per quello che siamo, l’uno diverso dall’altro, con credi, culture e provenienze diverse. Quello che ci tiene e mette insieme, però, è la capacità di stare l’uno accanto all’altro, anticipando, per chi crede, il paradiso che ci attende. 

P. Enzo

Raccolgo il tuo appello e lo rilancio ai nostri lettori: chi vuole scrivere e parlare con Sabino può mandare una lettera alla Casa Circondariale di Siracusa - Str. Monasteri, 20, 96014 Cavadonna, SR. 

 

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