Il bene e l'amore che sono intorno a noi
Buongiorno carissimo Padre Enzo,
mi chiamo Roberta vivo a Roma, ho 53anni e tutte le mattine l’ascolto mentre raggiungo il lavoro. Sono un’infermiera, e lavoro in ospedale da 32 anni. La lettera che ci ha letto alcuni giorni fa mi ha colpito molto e mi ha fatto vergognare, profondamente. Sono a contatto con il dolore e la morte tutti i giorni, ma dover sperimentare questa “devastazione” a trent’anni ed essere consapevoli di dover lasciare una bimba di soli dieci mesi, no, non si può proprio immaginare. Siamo in mezzo a una pandemia che ci fa sperimentare ogni giorno la nostra fragilità. Ma quello su cui lei, caro Padre, ci ha fatto riflettere ancora risuona dentro di me. Le storie dei Santi della porta accanto ci edificano, ci fanno scorgere il bene e l’amore che c’è intorno a noi e dovremmo tenerle sempre presenti. Ho due figli meravigliosi, di 28 e 26 anni. Uno è un operatore sanitario, e da un anno lavora nei reparti Covid, l’altro è un carabiniere. Ringrazio sempre il Signore per le strade che ha tracciato per loro e prego affinché Maria li accompagni e faccia in modo che siano sempre al servizio del prossimo e che la fede e la carità li accompagnino sempre. Ma mi vergogno, mi vergogno tanto perché non sono grata abbastanza per quello che ho. Non riconosciamo mai abbastanza il valore di quello che possediamo, chissà per quale arcano motivo. E allora sì, guardiamoci attorno e cerchiamo il Santo che ci vive accanto, ascoltiamo il silenzio che il bene che ci circonda produce, perché il bene è silenzioso, ma c’è. Prego per lei tutte le mattine nella cappellina dell’Ospedale, e la prego di fare lo stesso per me, i miei figli, e anche per mio marito, che non ho menzionato fin qui: è un autista di ambulanza, anche lui si è ammalato di Covid, è stato ricoverato, ma grazie a Dio è tornato a casa. Per alcuni suoi colleghi non è stato purtroppo così. Buona vita a lei caro Padre Enzo spero di incontrarla presto. Roberta
Carissima Roberta,
ti raggiungo con un pace e bene. Dalle tue righe scorgo la bellezza che hai dentro e quella che hai trasmesso ai tuoi figli. Dici bene “guardiamoci attorno e cerchiamo il Santo che ci vive accanto”. La maturità umana e spirituale è proprio vivere questa capacità, misurarci con chi ci è di esempio. Viceversa, puntare il nostro sguardo su realtà, o persone, che non vivono autenticamente la loro umanità e il loro essere cristiani, ci porta ad un cammino involutivo. Non solo imbarbarisce la nostra vita, ma non la apre alla speranza. Puntiamo il nostro sguardo sulle belle testimonianze, arricchiscono la nostra umanità, rendendoci autenticamente e meravigliosamente uomini e donne di Dio. Ti assicuro la mia preghiera sulla tomba di san Francesco. Un caro saluto di pace e bene
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