Lettere al direttore

Bombe e ingiustizie

Redazione Unsplash
Pubblicato il 14-04-2021

Carissimo Padre Enzo,
io non riesco a vedere iniziative pro- mettenti per fermare ingiustizie, guer- re e migrazioni tragiche. Purtroppo temo che anche “Fratelli Tutti” non sarà sufficientemente ascoltata. C’è da rabbrividire a leggere le testimo- nianze di “Mani Tese”, “Unicef” e altre associazioni e giornali, come la Rivista San Francesco, che ricevo da sempre. In testa ho un “cerchio maledetto” all’interno del quale vivono e sollaz- zano alcune comunità, stati benestanti e “democratici” i quali producono ed esportano armi di ogni tipo. Queste armi vengono utilizzate, all’esterno del cerchio, dai vari tiranni in tutto il mondo producendo drammi locali, che poi si ripercuotono a livello mondiale. Il cerchio è impermeabile all’esterno non viene squarciato da migrazione tragiche o respingimenti. Mi chiedo non sarebbe il caso di organizzare manifestazioni a livello internazionale per chiedere la chiusura delle fabbri- che che producono armi da guerra? Si potrebbe pensare ad un giorno di preghiera per chiedere la chiusura di tutte le fabbriche che producono armi? Ritengo tali iniziative applicazio- ni pratiche dello spirito di Fratelli tutti e la Chiesa potrebbe avere un ruolo determinante in tali iniziative. Io sono veramente scosso... posso avere il suo punto di vista in proposito? Cari saluti e buon lavoro, Giuseppe (@) 

Caro Giuseppe, 

innanzitutto, un pace e bene da Assisi. Grazie per avermi scritto e aver con- diviso con me le tue idee. Hai proprio ragione...c’è da rabbrividire al solo pen- siero di tutte le ingiustizie che avven- gono quotidianamente. La via maestra deve essere quella della diplomazia, che deve essere portata avanti a tut- ti i livelli. Ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte, perché ognuno di noi è importante. Questo vuol dire partecipare attivamente alla vita pub- blica della propria città. Un altro modo di partecipazione può essere quello di sostenere, a seconda delle possibilità, le varie associazioni che portano avan- ti ideali che contrastano guerra e di- struzione. Papa Francesco nel recente viaggio in Iraq ha parlato della neces- sità di essere pellegrini di pace in cer- ca di fraternità. Pace e fraternità vanno di pari passo, al polo opposto abbiamo odio, guerra e armi. La città di Assisi, attraverso il Comune, ha raggiunto un importante risultato recentemente. Il Governo italiano ha interrotto l’invio delle armi all’Arabia Saudita, desti- nate a portare morte e distruzione in Yemen. Questo è stato possibile anche grazie ad un piccolo comune, appunto quello di Assisi, che nel 2019 ha ap- provato la cosiddetta “mozione Assisi” finalizzata proprio ad interrompere le forniture di bombe – italiane – in Ye- men. Sensibilizzare l’opinione pubbli- ca su questi temi è fondamentale ed ognuno di noi è chiamato a farlo. Che san Francesco illumini il tuo cammino! Un caro saluto di pace e bene

 

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