Assisi/La Camorra sui terreni assisani
In questi giorni sono stati pubblicati alcuni articoli dalla stampa locale umbra sull'interessamento da parte di gruppi camorristici ad alcuni terreni ubicati nelle vicinanza della Basilica di San Francesco d'Assisi. I terreni in oggetto sono di proprietà dei Benedettini di San Pietro e non dei Francescani del Sacro Convento di Assisi. Vi proponiamo l'articolo del Corriere dell'Umbria che spiega l'accaduto.
La Mongolfiera preoccupata dal tono delle intercettazioni
Guardia alta contro le infiltrazioni malavitose
Le intercettazioni a carico di esponenti del clan camorristico Mallardo di San Giugliano in Campania, una telefonata in cui "si parlava della possibilità di fare affari comprando un terreno proprio dietro la Basilica di San Francesco, ma ci voleva una società pulita perché i frati volevano sapere con chi avevano a che fare", preoccupano la Mongolfiera, secondo cui "questo campanello d'allarme si aggiunge a tanti altri episodi che ci debbono indurre a tenere alta la guardia per evitare che l'economia sana di questa città venga aggredita dal virus criminale. Questo compito - scrive la lista civica in una nota - spetta per prima all'amministrazione, che non può pensare di fermare la mafia o la camorra dando qualche spicciolo ai Volontari per Assisi. Lo può fare solo se vigila più concretamente sull'uso del territorio, perché il riferimento dei camorristi ai 'frati' è sbagliato, trattandosi molto più verosimilmente dei terreni e dei fabbricati dei Benedettini di San Pietro.
Al tempo del battage per l'Endurance - aggiungono gli esponenti della Mongolfiera - avevamo fatto presente la disinvoltura con cui venivano dati cambi di destinazione d'uso a questi beni, presi in affitto per quindici anni da una società che voleva iniziare delle attività turistico - ricettive nei bei casali lungo il colle storico, ricevendo anche un bel contributo per il terremoto dalla Regione. Adesso - conclude la nota - scopriamo che a gestire queste attività o altre attività (nell'intercettazione si parlava di possibilità edificatorie) aspiravano anche i sodali di Francesco Mallardo".(da Corriere dell'Umbria)
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