francescanesimo

La novena francescana. Filippo Sedda: affinché un fratello non si vergogni

FIlippo Sedda
Pubblicato il 25-09-2019

Grande attesa per il 4 ottobre, oggi è il secondo giorno della Novena Francescana

Il 4 ottobre, la Festa del Santo Patrono d'Italia, si avvicina ed oggi, mercoledì 25 settembre, è il secondo giorno della Novena Francescana. Per ogni giorno pubblicheremo un pensiero di vita ispirato dagli insegnamenti di San Francesco.

La celebrazione di oggi, mercoledì 25 Settembre, prevede:

Santa Messa sul Tema della minorità "dalla minorità di Cristo la minorità di Francesco"
Alle ore 16.00 presso la Basilica Inferiore
Pellegrinaggio della Caritas Diocesana e Pastorale della Salute, Unitalsi, Istituto A. Rossi, Casoria, Serafico, ed altre associazioni impegnate per gli emarginati e i sofferenti
Presiede MONS. JEAN CLAUDE HAZOUME' KOSSI ANANI, vicario generale

Per questo secondo giorno di Novena Francescana, dopo aver ascoltato il pensiero di Felice Accrocca nel primo, abbiamo interpellato un altro esperto di francescanesimo, Filippo Sedda:

"Francesco era al principio della sua esperienza di conversione, quando appena qualche fratello aveva iniziato ad unirsi a lui. Siamo ad Assisi, in un romitorio intorno alla città e una notte, intorno a mezzanotte, qualcuno iniziò ad urlare facendo svegliare i frati e Francesco chiese subito chi fosse ad urlare e quale fosse la motivazione di queste urla. 

Le urla provenivano da un frate, che tutto rosso in faccia rispose a Francesco 'sono io ad urlare, muoio dalla fame' a quel punto il Santo senza esitazione fece approntare una mensa, con quel poco cibo che avevano e lui per primo incominciò a mangiare, rompendo il digiuno, invitando anche tutti gli altri fratelli a condividere il cibo, per far sì che il frate affamato non si vergognasse. Quello di Francesco è un gesto semplice, un gesto che consiste nel passarsi un pezzo di pane, ma gli stretti osservanti della Legge e gli integerrimi seguaci delle Regole avrebbero reputato inappropriato, mai e poi mai avrebbero rotto il Silenzio, non si addice al comportamento di un Santo.

Eppure Francesco non solo fa interrompere il digiuno al suo fratello, ma addirittura per non farlo sentire a disagio compie lui stesso per primo un gesto inappropriato, perché il fratello è più importante di qualsiasi pratica ascetica. Un gesto dunque di delicata attenzione, un prendersi cura del fratello affinché non resti indietro. Un gesto che non si ferma alle regole ma penetra nel cuore dell’uomo, un rispetto intimo dell’altro che si esprime nella capacità di vedere oltre."

LEGGI ANCHE: Il pensiero di Mons. Felice Accrocca  


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