Fra Marco Moroni è il nuovo Custode del Sacro Convento Assisi - VIDEO
Giovedì 12 novembre alle 18, nel Chiostro di Sisto IV della Basilica di San Francesco, fra Marco Moroni ha iniziato ufficialmente il mandato di Custode del Sacro Convento di Assisi. Il giuramento con l'intera comunità francescana conventuale è avvenuto in forma privata e semplice e ha segnato l'inizio del suo servizio come Custode alla Chiesa e alla fraternità.
Custodia Generale del Sacro Convento, 12 novembre 2020
Inizio del mandato del nuovo Custode
Canto del Veni Creator
Lettura del Vangelo secondo Giovanni (Gv 13,1-15)
Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catinoe cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri». Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
Lettura del Decreto di nomina (fra Domenico Paoletti)
Formula della Professione di Fede e del Giuramento da parte del Custode generale
Professione di fede
Io, fra Marco Moroni credo e professo con ferma fede tutte e singole le verità che sono contenute nel Simbolo della fede. (...) Fermamente accolgo e ritengo anche tutte e singole le verità circa la dottrina che riguarda la fede o i costumi proposte dalla Chiesa in modo definitivo. Aderisco inoltre con religioso ossequio della volontà e dell’intelletto agli insegnamenti che il Romano Pontefice o il Collegio dei Vescovi propongono quando esercitano il loro magistero autentico, sebbene non intendano proclamarli con atto definitivo.
Formula del giuramento
Nell’assumere l’ufficio di Custode generale prometto di conservare sempre la comunione con la Chiesa cattolica, sia nelle mie parole che nel mio modo di agire. Adempirò con grande diligenza e fedeltà i doveri ai quali sono tenuto verso la Chiesa, sia universale che particolare, nella quale, secondo le norme del diritto, sono stato chiamato a esercitare il mio servizio. Nell’esercitare l’ufficio, che mi è stato affidato a nome della Chiesa, conserverò integro e trasmetterò e illustrerò fedelmente il deposito della fede, respingendo quindi qualsiasi dottrina ad esso contraria.
Sosterrò la disciplina comune a tutta la Chiesa e promuoverò l’osservanza di tutte le leggi ecclesiastiche, in particolare di quelle contenute nel Codice di Diritto Canonico. Osserverò con cristiana obbedienza ciò che i sacri Pastori dichiarano come autentici dottori e maestri della fede o stabiliscono come capi della Chiesa, e in unione con i Vescovi diocesani, fatti salvi l’indole e il fine del mio Istituto, presterò volentieri la mia opera perché l’azione apostolica, da esercitare in nome e per mandato della Chiesa, sia compiuta in comunione con la Chiesa stessa.
Prometto, infine, che, in tutto il tempo del mio ufficio e per quanto mi sarà possibile, procurerò che l’osservanza della Regola e delle Costituzioni sia coltivata e promossa in Custodia e a tal fine da parte mia non risparmierò cura, fatica e zelo. Prometto inoltre sottomissione, riverenza e obbedienza al Ministro generale e confermo a lui la mia fedeltà. Così Dio mi aiuti e questi santi Vangeli che tocco con le mie mani.
Canto: Con amore infinit
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