Pompei: svelata la nuova porta di bronzo del Santuario
A centoventi anni dall’inaugurazione della facciata
È stato un giorno storico per il Santuario di Pompei. Il 5 maggio 1901, alla presenza del Fondatore Bartolo Longo, fu inaugurata la Facciata dedicata alla Pace universale. E il 5 maggio 2021, per celebrare i centoventi anni da quell’evento, l’Arcivescovo della Città mariana, Monsignor Tommaso Caputo, ha presieduto la cerimonia d’inaugurazione della nuova Porta di bronzo della Basilica, un’opera realizzata da don Battista Marello, sacerdote e scultore, per rendere la Casa di Maria ancora più bella e accogliente per i pellegrini di tutto il mondo.
Lo stesso Fondatore, nel discorso che tenne nel 1901, affidò il Tempio ai devoti della Vergine dicendo: «Con quell’amore con cui l’avete edificato, finitelo, custoditelo, accrescetelo».
La nuova porta di bronzo ridisegna i volumi originari della Basilica mariana. Alta 5 e larga 2,5 metri, la porta fissa nel bronzo, come ha spiegato lo stesso Marello «le figure di alcuni personaggi legati, in qualche modo, alle vicende del Santuario e all’opera mirabile di Bartolo Longo e i tanti Santi che lo hanno sostenuto e consigliato. Assieme a loro sono rappresentate genti provenienti dai luoghi più lontani, che compiono un pellegrinaggio che porta al possesso del Regno dei Cieli, prefigurato dalle stelle poste in alto. Siamo tutti pellegrini – ha continuato – anche i Papi! E proprio i tre Papi pellegrini nella città mariana ho voluto ritrarre in questa opera».
Infine, ha spiegato come tutte le figure rappresentate siano raccolte, “rifugiate”, sotto il manto della Madonna, manto di misericordia. È nel Vangelo, infatti, che il sacerdote e scultore ha sempre trovato l’ispirazione, fonte della sua creatività. Ed è nel ringraziare don Marello, che l’Arcivescovo Caputo ha messo in risalto come, tra le altre, le dolci figure della Madonna del Rosario e quella familiare del Beato Bartolo Longo, raffigurate nel bronzo, saranno per i pellegrini un silenzioso richiamo alla misericordia, di cui è intrisa la storia e l’attualità di Pompei.
«Oggi – ha detto l’Arcivescovo Caputo – mettendoci in ascolto del Beato, la cui testimonianza traccia i solchi del nostro quotidiano andare, aggiungiamo un altro tassello a questo Tempio che genera in tutti il senso dello stupore». Poi, sul significato dell’opera, il Pastore della chiesa di Pompei ha aggiunto «La Porta è un potente simbolo evangelico. È Cristo stesso a definirsi, nel Vangelo di Giovanni, “la porta delle pecore” (Gv 10,7). La porta, dunque – ha continuato – diventa emblema di una Chiesa che trova forza nell’Eucarestia, incontro con il Signore vivente e, subito dopo, esce nelle strade dell’uomo. Lo vediamo bene in Santuario le cui porte sono braccia aperte, rifugio sicuro per gli uomini e le donne del nostro tempo. Sono accolti dalla Madre, Ianua Coeli-Porta del Cielo, che li accompagna all’incontro con Gesù».
Infine, l’Arcivescovo ha ringraziato Papa Francesco per l’affetto che riserva sempre al Santuario di Pompei. Proprio il 5 maggio, infatti, al termine dell’Udienza generale il Santo Padre aveva pronunciato queste parole: «La tradizione popolare dedica il mese di maggio alla Madonna. Vi esorto alla recita del Rosario, con cui la Vergine Maria è particolarmente onorata. A tale proposito, Vi invito ad unirvi spiritualmente alla Supplica alla Madonna del Rosario che si terrà sabato prossimo 8 maggio a mezzogiorno al Santuario di Pompei».
Durante la cerimonia è stata tra l'altro resa nota la lettera scritta dall’Arcivescovo Caputo in occasione dei 120 anni dall’inaugurazione della monumentale Facciata della Basilica: “Entrare dalla Porta che è Cristo per portare la pace sulle strade del mondo”.
Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.
Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA