Assisi, la Basilica di Santa Maria degli Angeli
Le chiese dedicate a Maria
Ottobre, mese mariano. Tutto parte dalla festa della Madonna del Rosario di Pompei (7ottobre): il popolo di Dio guarda sempre alla Vergine Maria con affetto sincero, con spontanea devozione, alimentata da preghiere e gesti semplici.
Quali sono le immagini più famose della Vergine? Dove si trovano? Come nascono le diverse iconografie della Madonna? Un viaggio “mariano” alla scoperta delle immagini che ritraggono la Donna più famosa del mondo. Una Chiesa che racchiude dentro sé un’altra chiesa. L’effetto ottico, appena si entra nell’ immensa basilica di santa Maria degli Angeli ad Assisi, è suggestivo e sconvolge il visitatore.
Il nostro viaggio nella città di San Francesco, tra le chiese intitolate a Maria, si conclude con questa basilica, famosa in tutto il mondo: nel suo nome, Lei, Maria, accompagnata dagli angeli. Basilica carica di spiritualità, dove quella Porziuncola così cara al santo francescano, sembra ancora parlare di lui e della Vergine Maria; e, così custodita nella basilica grande, ci sembra quasi assistere allo svelamento di una matrioska. Se si volge lo sguardo verso l’alto, in cima alla facciata si erge la maestosa statua in bronzo dorato di Maria che sembra presiedere ai riti, stendendo su questo luogo così sacro e ricco di Perdono e Misericordia, il suo manto.
La grandiosa cupola è stata progettata nel 1569 dall’architetto Galeazzo Alessi, ma il poeta del Novecento Giosuè Carducci, sbagliando il nome dell’architetto, l’attribuì a Jacopo Barozzi da Vignola. E’ interessante leggere le sue “Rime Nuove” nelle quali troviamo scritto: “Frate Francesco, quanto d’aere abbraccia questa cupola bella del Vignola, dove incrociando a l’agonia le braccia, nudo giacesti sulla terra sola! E luglio ferve e il canto d'amor vola. Nel pian laborioso. Oh che una traccia.Diami il canto umbro de la tua parola, L' umbro ciel mi dia de la Tua Faccia! Su l'orizzonte del montan paese, Nel mite solitario alto splendore, Qual del tuo paradiso in su le porte, Ti vegga io dritto con le braccia tese. Cantando a Dio: Laudato sia Signore, Per nostra corporal sorella morte!”.
Fu Papa san Pio V (1566-1572), al fine di custodire le cappelle della Porziuncola, del Transito e del Roseto e altri luoghi resi sacri dalla memoria di san Francesco, a volere la costruzione della basilica; nel 1569, l’inizio dei lavori che termineranno nel 1679. Il progetto originario di Galeazzo Alessi (1512-1572) è caratterizzato da una rigorosa semplicità strutturale: viene scelta la pianta a croce latina; la lunghezza della basilica è di ben 126 metri e larga 65. L'interno della basilica, a tre navate, ha uno stile essenziale e semplice. Lungo le navate laterali si aprono dieci cappelle, cinque per ogni lato, previste dal progetto originario dell'Alessi.
Una grande abside semicircolare della basilica ospita un imponente coro ligneo, eseguito nel '600 dai frati residenti nel convento annesso. Il pulpito, anch'esso ligneo, presenta dei pregevoli intagli barocchi che rappresentano episodi del Perdono di Assisi. L'altare maggiore, è decorato con sette formelle in bronzo raffiguranti il Cristo tra alcuni santi francescani. Una curiosità: sotto l'altare maggiore è situata una cripta nella quale, nel corso degli scavi eseguiti nel 1966, furono portati alla luce alcuni resti architettonici: molto probabilmente erani parte delle antiche strutture abitative dei frati della Porziuncola.
Ed è proprio la Porziuncola a rappresentare il cuore della basilica. Nell’entrare in questo luogo così sobrio, spicca, nel suo fondo, la Porziuncola, una delle prime chiese riparate da san Francesco, dopo aver ricevuto dal Crocifisso di San Damiano la missione di riparare “la mia casa”. Luogo privilegiato dal santo per rifugiarsi in preghiera, per leggere nel silenzio la Parola di Dio e per meditare gli insegnamenti del Santo Vangelo; qui radunerà i suoi primi compagni di viaggio; e sempre in questo luogo, nel 1205, fonderà l’Ordine francescano; santa Chiara, in questo spazio dell’anima, avvolto dalla natura, nel 1211, riceverà dallo stesso san Francesco l’abito religioso.
Fra tutti gli episodi importanti nella vita di Francesco legati a questo luogo, rimane quello dell'estate del 1216, quando ebbe la divina ispirazione di chiedere al pontefice Onorio III, l’indulgenza che fu poi detta, appunto, “della Porziuncola o Grande Perdono”. I forti eventi tellurici che colpirono l'Umbria nel 1832 provocarono danni gravissimi alla basilica che venne riaperta l'8 settembre del 1840, dopo lunghi lavori di restauro diretti dall'architetto Luigi Poletti.
La facciata venne, poi, rielaborata radicalmente su un progetto di Cesare Bazzani, e inaugurata l'8 giugno 1930. Fu in questa occasione che alla sua sommità della basilica venne collocata l'imponente statua della Vergine in bronzo dorato. Maria, lì, sopra tutto, sopra la basilica, a vegliare migliaia di fedeli che giungono ogni anno; la stessa Vergine cantata e celebrata da Francesco come la Madre di tutti.
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