UNA NATIVITA' CON DUE GESU', L'IMMAGINE SCELTA DA PAPA FRANCESCO
L’iconografia della Natività riunisce i racconti del Vangelo di Luca e del Protovangelo di Giacomo. Il primo scrive che Maria dette alla luce Gesù, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto nell’albergo; qui lo trovarono i pastori chiamati dagli angeli. Il secondo scrive che Gesù fu partorito in una grotta, dove lo trovarono le due levatrici che Giuseppe aveva chiamato per accertare la verginità di Maria. Nel dipinto Gesù bambino compare due volte: una volta in braccio alla madre, la seconda in grembo a una levatrice. Accanto a quest’ultima è la vasca che fu utilizzata per il primo bagnetto, accanto alla quale è la seconda levatrice che si appresta ad asciugare il bimbo. Che san Giuseppe se ne stia pensieroso in disparte trova una spiegazione nel Vangelo di Matteo; dove si racconta come lo sposo avesse deciso di licenziare in segreto la sposa una volta saputo come questa fosse incinta, e ne fu dissuaso da un angelo apparsogli in sogno.
Questi affreschi furono dipinti da Giotto di Bondone negli anni 1309-1310. Di Giotto Franco Sacchetti racconta come un giorno, davanti a un dipinto di una chiesa fiorentina, sollecitato da una brigata di amici che gli chiedevano perché “è dipinto Josef così sempre malinconoso?” avrebbe risposto “Non ha egli ragione, ché vede pregna la moglie e non sa di cui?”. Come Giotto, anche Francesco era un santo a cui piaceva ridere. Non si può essere tristi nel Natale del Dio uomo.
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