VENEZUELA: IL GOVERNO DI GUAIDO', IL GOVERNO DEMOCRATICO
Riceviamo e pubblichiamo l'articolo di Jean Carlos González, documentarista venezuelano, risiede ad Assisi dal 2016 con la sua famiglia. Ha dovuto lasciare il suo Paese a causa del suo lavoro di protesta contro del regime di Nicolas Maduro. Ha lavorato per anni con il Cardinale Baltazar Porras e per diversi giornalisti venezuelani che nei loro servizi hanno sempre denunciato le violazioni dei diritti umani in Venezuela. Oggi lavora come videomaker per la Diocesi di Assisi.
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Per parlare del Venezuela bisogna partire dal 5 dicembre 2015 quando venne eletto dal popolo l’attuale Parlamento (Congresso). È stato il momento in cui il partito di Governo di Chavez e Maduro persero il Parlamento. Il vecchio Congresso, dove la maggioranza era del partito di Maduro, creò un nuovo tribunale supremo che assunse tutti i poteri eliminando formalmente il nuovo Parlamento di Caracas e consentendo al presidente di governare senza controlli.
Tutte le leggi fatte dal Congresso eletto dal popolo venezuelano nel 2015 non venivano riconosciute dal tribunale e dal Governo esecutivo di Maduro. Addirittura, nelle elezioni del 20 maggio 2018 non venne concessa all’opposizione di partecipare e iscrivere il loro partito. Queste elezioni, non regolari, non vennero riconosciute neanche dagli organismi internazionali e dalla Chiesa. Diverse ONG venezuelane espressero preoccupazione per diverse irregolarità del procedimento elettorale, tra cui la mancanza di competenza da parte dell'Assemblea nazionale costituente nell'indire le elezioni e nell'impedire la partecipazione dei partiti politici d'opposizione e per la mancanza di tempo per le funzioni elettorali standard.
Maduro si è insediato al Governo solo il 10 gennaio di quest’anno. La sua è stata un’elezione non regolare, illegittima e incostituzionale. La Carta Magna della Costituzione del Venezuela stabilisce che in queste condizioni il Parlamento Nazionale eletto dal popolo deve prendere pieni poteri. Concedendo di fatto al presidente del Parlamento attuale, Juan Guaidò, la carica di Presidente ad interim del Governo venezuelano.
Essendoci un regime autoritario Guaidò ha dato notizia, con una grande manifestazione nazionale, solo il 23 gennaio giurando fedeltà al popolo davanti la gente in strada. Questo non è stato un colpo di Stato contro il Governo di Maduro, illegittimo e incostituzionale, e non è stata autoproclamazione. E’ sbagliato dire che Juan Guaidò si è proclamato Presidente del Venezuela.
Tutti i Paesi del continente americano, a parte Bolivia Cuba e Messico, hanno riconosciuto Guaidò come Presidente. Hanno capito che è un atto giuridico costituzionale e non un colpo di Stato. Anche l’Unione Europea ha di fatto riconosciuto Juan Guaidò. Il Vaticano ha lasciato l’ultima parola ai Vescovi Venezuelani che sono stati chiari non riconoscendo il Governo di Maduro.
La gente attende un accordo. Il popolo vuole che vada via Maduro e i suoi parlamentari, “eliminando” così definitivamente questo Governo violento e illegittimo che ha portato povertà, sofferenza e ingiustizie nel Paese.
Oggi in Venezuela non c’è democrazia. Quella di Guaidò è una proclamazione regolare, nessuna usurpazione e nessuna autoelezione. Diamo fine a questo strazio, i venezuelani vogliono ricominciare. Ricominciare una nuova vita democratica.
Jean Carlos González
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