esteri

La difficile missione di quattro francescani in Libia

Gelsomino Del Guercio ofm.org
Pubblicato il 31-12-2022

Ecco come vivono le loro giornate

Foto: Mons. George Bugeja, OFM, del Vicariato Apostolico di Tripoli, e Fra Sandro Overend Rigillo, OFM, Amministratore Apostolico del Vicariato Apostolico di Bengasi. (ofm.org)

 

Vivono tra Tripoli e Bengasi, le due principali città, in una delle più difficili missioni francescane al mondo: quella in Libia. I quattro frati presenti si sentono un pò come quando San Francesco è andato ad incontrare il sultano in Egitto. Sono un ponte tra le religioni cristiana e islamica, e tra modi di intendere la vita opposti.

LA CONVENZIONE
Eppure, nel loro piccolo, riescono ad evangelizzare e a far “pesare” la loro presenza in un territorio dove i cristiani rappresentano una minoranza sparuta. Lo scorso 14 dicembre a Roma, presso la Curia Generale dell’OFM, è stata siglata la Convenzione che dà continuità alla presenza dei frati francescani in Libia: un segno di fiducia per questa missione.

L’UNICA CHIESA CRISTIANA A TRIPOLI
Fra George Bugeja, OFM, del Vicariato Apostolico di Tripoli, ha spiegato a ofm.org, che «a Tripoli l’unica chiesa cristiana è quella dedicata a San Francesco, costruita dall’allora Provincia francescana della Lombardia [oggi Provincia S. Antonio, NdA]».

DAL GHANA ALLE FILIPPINE
I fedeli che compongono la comunità sono di diverse nazionalità: dalle Filippine provengono quasi tutte le infermiere che lavorano presso gli ospedali e le cliniche «della zona; abbiamo i lavoratori delle imprese petrolifere e inoltre, anche se non sono cattolici, frequentano le nostre liturgie anche i fedeli cristiani dell’Africa sub-sahariana, soprattutto della Nigeria e del Ghana».

Leggi anche: Dopo guerre e tensioni politiche in Libia sono rimasti solo 4 frati minori

LA LITURGIA SOLO DI VENERDI’
«La liturgia - ha detto Fra George - si svolge esclusivamente di venerdì, essendo la domenica un normale giorno feriale in un paese islamico come la Libia. Quindi il venerdì è diventato il giorno della celebrazione dell’Eucarestia, alle 9.30 e alle 11.00, e delle attività parrocchiali della nostra comunità: è il giorno della catechesi, sia per i bambini che per gli adulti, ma anche del mercato e dei momenti di socializzazione. Oltre alla chiesa c’è un ufficio Caritas che provvede a rifornire alimenti e vestiario alle persone che ne necessitano. Tra questi, vediamo molte persone provenienti da diverse parti dell’Africa».

UN’ACCOGLIENZA “GENEROSA”
Fra Sandro Overend Rigillo, OFM, Amministratore Apostolico del Vicariato Apostolico di Bengasi. Lì, la realtà, è ancora più complessa: i quartieri cristiani sono stati bombardati in passato e dal 2014 le celebrazioni si svolgono nei nostri quartieri vicini all'ospedale dei bambini.

“DURANTE IL RAMADAN MI PORTANO IL CIBO”
«Sono arrivato a Bengasi 3 anni fa e non nascondo che all’inizio avevo molto timore, ma una volta capito che la zona era in realtà abbastanza calma, mi sono facilmente ambientato. E sono stato accolto generosamente dalle autorità civili e dalla popolazione locale: mi offrono il caffè, durante il Ramadan mi portano il cibo. Non voglio dire che i problemi non esistano, ma che la vita è possibile a Bengasi».

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA