Hong Kong: notte di scontri, 38 feriti
Decine di arresti fuori dall'Hotel Icon, il politecnico di Hung Hom trasformato in roccaforte dai manifestanti
A Hong Kong la situazione è di altissima tensione. La notte di scontri durissimi tra manifestanti arroccati nel PolyU e la polizia ha registrato un totale di 38 feriti, di cui 5 in condizioni gravi, secondo il bilancio stilato dalla Hospital Authority. Sono invece 18 le persone segnalate in condizioni stabili, mentre 6 sono state dimesse. Un totale di 24 persone, invece, sono state ricoverate tra la mezzanotte e le 7:30 del mattino locali, e tra questi c'è anche un uomo di 84 anni.
Diverse decine di manifestanti vestiti di nero e con mascherina sono tornati in mattinata a bloccare Nathan Road all'altezza del Mira Mall. I negozi sulla Park Lane e le aree limitrofe, secondo i media locali, restano chiusi. Il blitz su Nathan Road è scattato malgrado l'invito ad allontanarsi da parte della polizia locale. E mentre al Politecnico l'assedio è in una situazione di stallo, si è aperto un nuovo fronte di protesta.
La polizia ha eseguito decine di arresti fuori dall'Hotel Icon, su Science Museum Road, nelle vicinanze del PolyU, il politecnico di Hung Hom trasformato in roccaforte dai manifestanti pro-democrazia. Poco prima le 7:00 locali (mezzanotte in Italia), il rettore dell'ateneo Teng Jin-Guang ha reso noto di aver raggiunto una tregua con la polizia a patto che gli studenti fermassero gli attacchi. L'evacuazione pacifica è saltata quando la polizia ha ripreso a lanciare i lacrimogeni, spingendo molti studenti a tornare indietro.
Intanto l'Alta Corte di Hong Kong ha dichiarato l'incostituzionalità del divieto dell'uso delle maschere introdotto lo scorso mese dalla governatrice Carrie Lam facendo leva sulla legislazione di emergenza, una norma che aveva suscitato violentissime polemiche. La sentenza dell' Alta Corte, riferisce il network pubblico Rthk, stabilisce la "incompatibilità con la Basic Law", la Costituzione locale, ed è maturata a seguito del ricorso promosso da 24 parlamentari pan-democratici. L'Alta Corte ha sancito che il divieto dell'uso delle maschere nelle manifestazioni pubbliche, con la previsione del carcere fino a sei mesi in caso di trasgressione, sia incostituzionale perché è una restrizione dei diritti fondamentali delle persone spinta oltre il necessario. In altri termini, "eccede quello che è ragionevolmente necessario da ottenere puntando all'applicazione della legge, alle indagini e alla punizione dei dimostranti violenti". La normativa, varata in base ai poteri d'emergenza di una ordinanza del 1922, in pieno periodo coloniale, puntava nei piani del governo a scoraggiare l'adesione di massa alle manifestazioni pro-democrazia che stanno scuotendo l'ex colonia da giugno. La polizia aveva anche il potere di ordinare o di togliere direttamente le maschere in qualsiasi momento e luogo. Sui social media, una volta diffusasi la notizia, sono apparsi foto e video di persone che consegnano le maschere a chi che si preparano ai sit-in di protesta in Central.
Ansa.it
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