La Mostra fotografica: Il Crocifisso: Un simbolo, la storia – un record di presenze nello stupore e nella commozione dei visitatori
Ad Orvieto, in occasione dell'Anno della Fede e del Giubileo Eucaristico straordinario concesso dal Santo Padre Benedetto XVI alla Diocesi di Orvieto-Todi per gli anni 2013-2014, si è chiusa la Mostra fotografica "Il Crocifisso: un simbolo, la storia", inaugurata alla presenza del Vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi, Mons. Benedetto Tuzia, del Sindaco di Orvieto dott. Antonio Concina e del Presidente del Comitato Locale di Orvieto della Croce Rossa Italiana, Dott.ssa Anna Petrangeli, con la presenza di altre Autorità civili, militari e religiose.
Un viaggio attraverso immagini dall’Italia e dal mondo, una mostra che ha affascinato, stupito e commosso le migliaia di visitatori che hanno affollato i locali della Mostra. Grandi e piccini, scolaresche, gente comune, ma anche persone di cultura, personalità più o meno famose hanno in religioso silenzio attraversato la galleria di immagini che si snodavano davanti a loro. Prova ne sia che sul registro delle presenze, moltissimi hanno voluto lasciare un pensiero, una considerazione. E in ognuna di queste emerge la definizione “bella, interessante, emozionante” ed anche “che entra nel cuore e nell’anima”, oppure “in questa Mostra si vive lo spirito di un mondo migliore”. Tutti pensieri lasciati non da una semplice penna, ma dal cuore di coloro che lo hanno scritto.
Già dai primi giorni, la Mostra ha registrato un record di presenze di visitatori italiani e stranieri, anche considerando la centralità del luogo, piazza del Duomo, i quali hanno apprezzato questa mostra, definendola unica nel mondo, per l'idea originale di fotografare Croci e Crocifissi in Italia e in altre parti del globo, riunendoli in un’esposizione che in realtà è un percorso nei secoli della storia.
Allestita presso la suggestiva Chiesa di San Giacomo Maggiore, dall'Associazione per la sicurezza stradale "Illumina la vita, spegni l'incoscienza" in collaborazione con i Volontari e Dipendenti del Comitato Locale della Croce Rossa Italiana di Orvieto, la Fondazione per il Centro Studi "Città di Orvieto", l'Associazione Ordo Militum Christi Hierosolymitani Templi onlus, la Mostra ha avuto l’Alto Patrocinio dalla Diocesi di Orvieto-Todi, per gentile concessione in occasione del Giubileo Eucaristico 2013-2014 di Bolsena-Orvieto, il Patrocinio dell'Opera del Duomo di Orvieto, del Comune di Orvieto, del Comune di Castel Viscardo e dell'Associazione Nazionale Marinai d'Italia.
Alla Mostra erano esposte oltre 200 foto di Crocifissi e Croci, che, la fotografa per passione, Maria Assunta Pioli, Volontaria della Croce Rossa Italiana, ha scattato nel Comprensorio Orvietano ed in altre Città Italiane, insieme alle immagini scattate da altri autori in altre parti del mondo.
Le foto erano esposte lungo ideali “filari” di un vigneto, con al centro la grande vite secolare proveniente dai vigneti di Viceno, piccola frazione del Comune di Castel Viscardo, in questa splendida e suggestiva scenografia, incentrata tra croce e vite, ideata e disegnata dall'Arch. Maurizio Chiavari, autore anche del manifesto della Mostra fotografica.
Un viaggio fatto di immagini che scorrono nel tempo e nello spazio, che ripercorre i luoghi dove sono presenti la Croce e il Crocifisso, in Italia e nel mondo: le foto esposte, oltre che dall’Italia, provengono dai più disparati Paesi del mondo, come Stati Uniti d’America, Brasile, Russia, Estonia, Egitto, Inghilterra, Francia, Germania, Austria, Spagna, Repubblica Ceca, Bosnia-Erzegovina, Grecia, Portogallo e altri ancora.
Capolavori di artisti che si sono cimentati nell'arte sacra della riproduzione di questo simbolo, sacro a tutti i Cristiani: Giotto, Cimabue, Michelangelo, Tiziano, Brunelleschi ed altri grandi artisti anche contemporanei.
“Sono entrata nel Duomo di Orvieto in un pomeriggio d'inverno - spiega l'ideatrice della mostra - fuori il cielo azzurro e il sole che illuminava tutta la splendida facciata gotica della gemma preziosa che è la Cattedrale. Sono rimasta colpita da un raggio di sole che illuminava il Crocifisso di Lorenzo Maitani posto sull'altare del Duomo che custodisce la reliquia del Sacro Corporale nella Cappella del SS. Sacramento. Quel raggio di sole compare, nelle belle giornate, pochi minuti, ma riscalda il cuore. Davanti al Crocifisso, alla sofferenza di Cristo sulla Croce, ho riflettuto sulla straordinaria figura di Gesù di Nazareth, il Messia, il Figlio di Dio come è scritto nella Bibbia e nei Vangeli. Rifletto sulla concretezza del Suo messaggio, semplice e chiaro, coglie il nocciolo delle questioni, il senso reale della vita. Penso alla grazia con cui esprimeva le cose alte e difficili con parole semplici e con stile incisivo, che ancora adesso, a distanza di duemila anni, entrano e fluiscono nell'anima e nel cuore”.
Tanti anche i visitatori di altri religioni: Ebrei, Musulmani, Ortodossi, Induisti, Buddisti ed altri, i quali seppure nella diversità del proprio credo, hanno apprezzato l'esposizione. Anche i non credenti hanno lasciato delle dediche, una fra tutte: "Sono atea, ma la mostra è bellissima".
In particolare, alcune foto hanno catturato l'attenzione: la Croce a fianco alla Stella di David nel Cimitero Militare Americano a Firenze, le Croci da una parte e dall'altra le lapidi dei musulmani nel Cimitero Militare Francese, il Cimitero degli Inglesi ad Orvieto, la Croce posta sopra le Foibe di Basovizza, il Crocifisso della Chiesa Evangelica Metodista a Firenze, i Crocifissi Ortodossi in Grecia, le Croci Armene a Venezia, e tanto altro.
"Icona che unisce le fedi e le culture del mondo".. "Un messaggio di pace e condivisione di tutte le religioni del mondo", questi sono due dei tanti pensieri scritti sul registro delle dediche, che racchiudono il messaggio, l'essenza di questa mostra,
con l'intento di individuare, anche in questa esposizione fotografica, dei valori comuni che possono servire a permettere un dialogo tra le varie religioni.
E' il fine che si propone Maria Assunta Pioli, così scrive, nell'introduzione, all'entrata della Mostra, condivisa dagli altri autori che hanno partecipato all'esposizione: "Un pensiero va a tutti i Cristiani perseguitati nel mondo, che possa cessare l'odio e gli integralismi di ogni specie, che le varie religioni possano convivere insieme in un dialogo aperto di reciproco rispetto nelle diversità"
Molto ammirate le foto del Crocifisso all'interno della Cappella delle Missionarie della Carità della Beata Teresa di Calcutta di Roma, a fianco, l'immagine della Beata, insieme al Crocifisso di Lorenzo Maitani del Duomo di Orvieto, illuminato da un raggio di sole; il Crocifisso di San Damiano che ha parlato a San Francesco, molto ammirato dai bambini delle scuole, che si sono soffermati davanti alle immagini di Gesù piene di dolcezza, il Crocifisso che ha parlato a San Tommaso d'Aquino ad Orvieto e il Crocifisso davanti al quale San Pio ricevette le stigmate a San Giovanni Rotondo, le foto del Miracolo Eucaristico nella Cappella del Corporale e di tante Chiese di Orvieto e del comprensorio, la pietra dove è avvenuto il Miracolo Eucaristico di Bolsena, la Croce posizionata durante la missione ad Haiti, presso la fossa comune dei bambini dell’Istituto Salesiano costruita dal personale della Portaerei Cavour della Marina Militare Italiana.
Le foto in molte Chiese di Roma e del Santuario del Divino Amore, il Santuario della Verna dove San Francesco ricevette le stigmate, gli affreschi di Giotto nella Basilica di San Francesco in Assisi, il Crocifisso di Giotto nel Tempio Malatestiano di Rimini, il Crocifisso di Giotto a Firenze, di Cimabue ad Arezzo, alcuni Crocifissi a Bologna, Pesaro, Perugia, Milano, Bolzano, Venezia, nella provincia di Siena, ed altri ancora.
Hanno particolarmente commosso le foto scattate in Abruzzo, nelle Chiese de L’Aquila: la Basilica di Collemaggio, la Chiesa di Santa Maria del Suffragio detta delle Anime Sante e la Casa dello Studente; poi in Emilia Romagna: il Duomo di Mirandola, la Chiesa di Cavezzo, ed altre Chiese colpite dal devastante terremoto.
La mostra si apriva con il pensiero del Papa Emerito Benedetto XVI: "La Croce di Gesù è il segno supremo dell'amore di Dio per ogni uomo, è la risposta sovrabbondante al bisogno che ha ogni persona di essere amata. Quando siamo nella prova, quanto le nostre famiglie si trovano ad affrontare il dolore, la tribolazione, guardiamo alla Croce di Cristo: lì troviamo il coraggio".
L’autrice e gli altri autori di questa mostra fotografica hanno rivolto un pensiero speciale alla Città di Orvieto, agli Orvietani e tutte quelle persone che hanno subito gravissime perdite, segnando profondamente la Città durante la grande alluvione del 12 novembre 2012.
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