cultura

'Per Elisa' aveva tredici anni e una voce bellissima

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Beethoven dedicò la sua celeberrima “Per Elisa” a una tredicenne di Ratisbona dotata di una voce fenomenale. Ne è convinta Rita Steblin, una ricercatrice canadese che lavora a Vienna e nell'ultimo anno ha scandagliato ritagli di giornale dell'epoca, rapporti di polizia e dei servizi segreti, lettere, diari e altre fonti per trovare la risposta a una domanda avvolta ancora oggi dal mistero: chi ha dato il nome alla celeberrima composizione in La minore che ha accompagnato generazioni di studenti di pianoforte?

Secondo la Steblin “Elise” fu Elise Barensfeld, nata il 27 agosto 1796 a Ratisbona, in Baviera, e celebrata ai suoi tempi come una ragazzina prodigio per via delle sue doti canore. Al più tardi dal 1809, scrive la “Mittelbayerische Zeitung”, Juliane Katharine Elisabet Barensfeld (questo il suo nome completo) tenne una serie di concerti insieme a Johann Nepomuk Mälzel, un amico di Beethoven, e prese lezioni di canto a Vienna dal compositore Antonio Salieri.

A Vienna persino Beethoven in persona assistette a un suo concerto, come Rita Steblin ha ricostruito dal diario del nobile boemo Johann Nepomuk Chotek. Secondo la “Mittelbayerische Zeitung” Elise Barensfeld continuò a vivere a Vienna insieme a Mälzel “in circostanze un po' dubbie” fino al 1813, quando lasciò la città. Prima, però, ebbe molto probabilmente modo di conoscere Therese Malfatti, la donna a cui Beethoven fece la corte per qualche tempo. Therese Malfatti abitava proprio di fronte Elise Barensfeld. Anzi, la ricercatrice Steblin suppone che diede lezioni di pianoforte a Therese. Sarebbe proprio questo il motivo per cui Beethoven dedicò nel 1810 la composizione ad Elise Barensfeld: voleva ingraziarsi in questo modo le simpatie di Theresa Malfatti. A sostegno della tesi potrebbe esserci proprio la relativa semplicità di “Per Elisa”.

La vera identità di Elise è oggetto di discussioni da decenni. In passato era stato ipotizzato ad esempio un errore di trascrizione da parte di Ludwig Nohl, il musicologo che ritrovò la composizione nel 1865: Elise, in realtà, non sarebbe altro che “Therese”. Tre anni fa il ricercatore tedesco Klaus Martin Kopitz ritenne invece di aver riconosciuto Elise nella cantante Elisabeth Röckel, ma fu smentito l'anno dopo dal suo collega viennese Michael Lorenz. Nonostante il suo lavoro certosino, Rita Steblin non si sbilancia: «ovviamente anch'io ho dubbi, ma da questo momento Elise Barensfeld è la mia candidata». (La Stampa)

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA