Rigopiano, si cercano i dispersi. I soccorritori lavorano in condizioni estreme
Continua il lavoro delle squadre impegnate per cercare i sopravvissuti nell’hotel Rigopiano a Farindola
Il lavoro dei soccorritori all’Hotel Rigopiano continua incessante. Si scava e si cercano senza sosta tra le macerie e la neve i dispersi nella speranza che si riescano ancora a sentire delle voci.
Il bilancio.
Gli ultimi quattro sopravvissuti, Francesca Bronzi, Giorgia Galassi, Vincenzo Forti e Giampaolo Matrone, sono stati estratti nella notte tra venerdì e sabato: ora sono 11 in totale gli scampati alla valanga (ai nove salvati da sotto la neve si aggiungono lo chef pescarese Giampiero Parete che si è salvato subito dalla slavina e il manutentore Fabio Salzetta, ed è riuscito a dare l’allarme).
Poi l’Hotel ha restituito solo morti: all’alba di ieri i vigili del fuoco hanno tirato fuori il corpo di una donna e un paio d’ore dopo ne hanno recuperata un’altra. Una è Nadia Acconciamessa, la madre del piccolo Edoardo. L’altra, identificata in serata, è Barbara Nobilio, 51 anni, di Loreto Apritino (Pescara), in vacanza con il marito, tuttora disperso. Erano anche loro al piano terra, in alcune stanze a meno di una decina di metri da dove sono stati salvati Edoardo, Ludovica e Samuel. Il tempo di caricare i loro corpi sull’elicottero e dall’ammasso di macerie e neve è uscito il corpo di un uomo: Sebastiano Di Carlo, 49 anni, il papà di Edoardo, orfano dunque di entrambi i genitori. Ora sono cinque le vittime accertate.
I sopravvissuti dell’hotel Rigopiano: “Intrappolati sotto le travi, abbiamo mangiato la neve”
Francesca, Stefano, Giorgia e Vincenzo non si conoscevano. Si erano incontrati nell’albergo Rigopiano e avevano fatto amicizia, come accade tra coppie di fidanzati durante le vacanze. Poi la tragedia: la valanga che si abbatte sull’hotel Rigopiano, 48 ore terribili trascorse lì sotto, e la sorte che alla fine decide, riservando un lieto fine a due di loro, Giorgia Galassi e Vincenzo Forti, e uno tremendo agli altri due, altri due fidanzati: Francesca Bronzi e Stefano Feniello, che è deceduto.
Ora i superstiti sono ricoverati nello stesso reparto dell’ospedale di Pescara, divisi da pareti sottili e tende bianche, curati con dedizione da infermieri e medici, ma Stefano è morto, colpito da una trave che si è staccata dal soffitto e lo ha colpito al petto. È morto lentamente, dopo aver perso conoscenza, davanti a Francesca che lo teneva per mano e si rendeva conto che il suo ragazzo diventava sempre più freddo. Ha cercato di tenerlo sveglio, ci ha provato pure Vincenzo, il primo ad aver capito che non ce l’avrebbe fatta. Anche perché i soccorsi non arrivavano, non si sentivano rumori dall’esterno, sotto quel maledetto strato di neve spesso diversi metri. Ma Vincenzo non ha detto nulla a Francesca. Lei, quando è uscita dal cunicolo, era convinta che Stefano potesse ancora farcela. (lastampa.it)
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