Papa in Iraq, la Rai trasmette Decimati e Francesco
Appuntamento venerdì 5 marzo alle 16.05 e sabato 6 alle 8.50
Decimati, questo il titolo e la sconcertante realtà che testimonia il documentario sui cristiani perseguitati in Iraq realizzato da p. Enzo Fortunato, direttore della Rivista San Francesco, e Lucia Annunziata. Centoquaranteseimila i cristiani rimasti, questo il numero chiave che emerge in un viaggio per l’Iraq, nella biblica piana di Ninive, sulle rive del Tigri. Un numero che testimonia come i cristiani stiano scomparendo in queste zone, durante il regime di Saddam negli anni '90 erano 1 milione e mezzo, molti sono fuggiti, altri uccisi, alcuni scomparsi. Comunità antiche, ricche di storia, culla della nostra civiltà, dove si parla ancora l’aramaico: la lingua di Gesù. Un’ora di racconto sempre in tensione, realizzato appositamente in presa diretta con immagini crude, vere, sporche come le ferite delle famiglie che ci vivono ancora e che andrà in onda oggi pomeriggio su RAI3 alle 16:05, durante l'incontro con i Vescovi, Sacerdoti, Religiosi/e, Seminaristi e Catechisti nella Cattedrale Siro-Cattolica di “Nostra Signora della Salvezza” a Baghdad riproposto in occasione del viaggio papale in Iraq. Il viaggio del Papa in queste zone è il primo nella storia, molto atteso proprio per illuminare la condizione di un popolo martoriato e perseguitato. La situazione è estremamente complessa, si incrociano interessi economici, geopolitici, religiosi, etnici. Nello stesso luogo convivono millenni di storia stratificata, musulmani sciiti, sunniti, cristiani caldei, ortodossi, mandei, yazidi, shabak, etnie differenti come i curdi, gli arabi, i turcomanni, gli armeni.
Il documentario racconta le infinite diversità e contraddizioni del paese entrando nei luoghi che mostrano le ferite di una guerra solo apparentemente conclusa. Padre Enzo riesce ad entrare clandestinamente a Mosul, portandoci dentro la città conquistata dalla furia dell’Isis nel 2014 e poi liberata, diventata simbolo della distruzione di un Islam radicale e barbaro. Ci mostra il monastero di San Giorgio deturpato di tutti i suoi simboli cristiani poi trasformato in carcere dai miliziani di Daesh. E ancora, Padre Samer, parroco di Alqosh, città interamente cristiana nel nord dell’Iraq, mostra i registri dei battesimi che si interrompono dopo l’arrivo dello Stato Islamico. Ma anche Qaraqosh, Batnaya dove vengono mostrate le chiese incendiate e poi distrutte, per arrivare ai cunicoli sotterranei utilizzati dal Califfato.
La voce narrante è affidata alla giornalista Lucia Annunziata, inviata per anni in queste zone, che accompagna padre Enzo per tutto il viaggio. Le immagini e le interviste sul campo acquistano così uno sguardo geopolitico più ampio per comprendere meglio cosa sta accadendo in quelle zone. L’Annunziata spiega con parole chiare come stia avvenendo un cambio demografico per permettere all’Iran di creare un corridoio sciita che passando per il nord dell’Iraq arrivi alla Siria e quindi al Mediterraneo. Non si parla solo di cristiani, in queste terre vive un’altra popolazione millenaria oppressa, gli Yazidi, probabilmente la prima religione monoteista al modo, addirittura pre-ebraica. Le esclusive testimonianze delle vittime, del principe e del Pope della comunità yazida ci fanno entrare dentro a delle storie toccanti di donne ridotte a schiave sessuali dall’Isis e a bambini trasformati in soldati di morte.
In questo viaggio ho avuto la fortuna di essere presente con padre Enzo Fortunato e Lucia Annunziata, di vivere questi momenti in prima persona, alla ricerca di una verità poco conosciuta dall’opinione pubblica, dalle istituzioni e a volte anche sottovalutata dalla Chiesa. Mi trovo con loro quando da Alqosh ci rechiamo clandestinamente a Mosul, senza visti e con le telecamere nascoste in mezzo alle giacche. Passiamo cinque check point delle milizie, due curde e tre sciite. Con noi padre Samer, il monaco della chiesa distrutta di San Giorgio. Fortunatamente un’autorità da quelle parti. Al quarto check point aprono le portiere, ci vogliono far scendere e controllare i documenti. Padre Samer sapeva a cosa andavamo incontro. Ci dice in italiano di stare calmi e parla con il miliziano in arabo: “Dobbiamo andare di corsa a Mosul, ci sta aspettando l’Ambasciatore americano, loro sono con me”. Il miliziano gli risponde che doveva controllarci ugualmente, allora il Monaco insiste: “Ti ho già detto chi sono, se ci fai fare tardi sono costretto a chiamare il tuo superiore”, chiamandolo per nome e prendendo il telefono in mano. Io e padre Enzo sentivamo chiaramente la tensione salire nella voce di Samer. Il miliziano ci pensa un attimo, poi fa cenno con la testa agli altri due armati che avevano aperto gli sportelli. Sentiamo le portiere chiudersi. Ci lasciano passare. Sono attimi, ma che rimarranno per sempre impressi nei miei ricordi.
I cristiani non vogliono tornare nelle loro case, hanno paura, la stessa che, in piccolissime dosi, abbiamo vissuto anche noi e che abbiamo voluto raccontare in questo documentario. In Iraq attendono il Papa in un viaggio storico, necessario in questo momento per invertire, si spera, le sorti del cristianesimo in zone dove lentamente sta scomparendo senza che nessuno se ne accorga.
Sempre in occasione del viaggio del Pontefice in Iraq, poco prima del viaggio del Santo Padre verso Najaf, Rai Gulp propone il film d’animazione “Francesco”, prodotto nel 2020 dallo studio d’animazione Enanimation di Torino per Rai Ragazzi, in onda sabato 6 marzo alle 8.50. Il film, rivolto a ragazzi e famiglie, racconta il pellegrinaggio di San Francesco che nel 1219 partì per un viaggio di pace da Assisi all’Egitto per incontrare il potente sultano Al-Malik.(Huffington Post)
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