cronaca

No Tav, «assalto violento» nella notte Alfano: «Potevano e forse volevano uccidere»

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Quindici molotov lanciate contro gli agenti, un compressore incendiato, i lucchetti dei cancelli chiusi per non lasciare una via di fuga a chi presidia il cantiere dall'interno. Non è stata una notte di fuoco come le altre, quella appena passata nell'area di scavo della Tav di Chiomonte. C'è anche un mortaio artigianale tra il materiale sequestrato dalle forze dell'ordine. Si stanno valutando i danni subiti. «Ormai è chiaro a tutti che la lotta No Tav sta piegando verso l'eversione»: alla digos di Torino si tirano le somme dell'ennesimo attacco notturno messo in atto da una banda di trenta incappucciati. Un «assalto violento e meticolosamente organizzato, premeditato». A Torino nel pomeriggio è arrivato il ministro dell'Interno Angelino Alfano: «Lo Stato non si fa fermare da alcuni delinquenti che stanotte potevano uccidere e che forse volevano uccidere», ha detto dopo il vertice sulla Tav in prefettura. «Il cantiere va avanti - ha aggiunto il vicepremier - useremo tutti i fondi europei e non consentiremo ritardi».

UN QUARTO D'ORA DI ASSALTO - L'attacco è iniziato alle tre ed è durato un quarto d'ora. Nei boschi si sono materializzati circa una trentina di individui vestiti di nero che hanno sparato razzi, molotov, fumogeni con un mortaio. Poi hanno legato con dei cavi d'acciaio i cancelli delle recinzioni per impedire l'uscita delle forze dell'ordine, mentre un gruppetto continuava a lanciare bombe carta o verso i mezzi o verso gli agenti. Una frangia è riuscita ad entrare, ha raggiunto il compressore posizionato davanti al tunnel della Maddalena e ha appiccato il fuoco, domato dalle forze dell'ordine. Dopo, velocissimi, gli incappucciati sono spariti nella boscaglia.

«ANARCHICI AMBIENTALISTI» - «È un classico blitz degli anarchici ambientalisti», sostengono gli inquirenti. I responsabili, che non sarebbero ancora stati individuati, appartengono a quell'area dell'anarchia che si occupa anche della lotta contro il passaggio dei treni con scorie nucleari. In Val di Susa questi gruppi lottano contro l'alta velocità da molti anni. Il 25 aprile molti anarchici provenienti da tutta Italia si sono radunati a Torre Pellice per una giornata di incontri ed eventi. Poco dopo, avrebbero messo in atto due azioni: quella della sera del 13 maggio, e, la notte del 7 maggio, l'agguato, con lancio di pietre, a un operaio che, su un furgone, usciva dal cantiere.(Corriere)

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