cronaca

I martiri missionari di oggi

Antonio Tarallo Bernardino Licinio
Pubblicato il 16-01-2022

Dal 2000 al 2020 sono stati uccisi nel mondo 536 missionari

Nella Cappella dei Santi Francescani della Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia si conserva un dipinto di Bernardino Licinio (Venezia, 1485-1560) del 1524. Questa tela raffigura i primi cinque martiri francescani: Bernardo, Pietro, Accursio, Adiuto e Ottone, tra i primi compagni di san Francesco, che subirono il martirio il 16 gennaio 1220, in Marocco. La loro “colpa” soltanto una: quella di aver predicato il Vangelo. All’annuncio del glorioso martirio, San Francesco esclamò: “Ora posso dire con sicurezza di avere cinque Frati Minori”.

Erano stati mandati dal Padre Serafico, i cinque frati. Mandati in missione. Necessario, allora, soffermarsi sul senso della missione. Missione: da “mitto”, mandare, spedire, inviare. L’etimologia dice già tutto. I Protomartiri francescani furono mandati da San Francesco nelle terre dei Saraceni, in Marocco, con una missione ben precisa: annunciare ai popoli il Messaggio della Buona Novella, del Vangelo. Era stato lo stesso Gesù Cristo a parlare così agli apostoli: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura”. La Chiesa cattolica in forza della missione affidatale da Cristo, fin dal suo sorgere, non è rimasta sorda a questa universale sua vocazione. Così è stato e sarà nei secoli. E così è stato in quel lontano 1200, quando San Francesco invia in Marocco i suoi compagni Bernardo, Pietro, Accursio, Adiuto e Ottone. I cinque frati moriranno perché hanno seguito la loro vocazione.

Ancora oggi, tanti sono i missionari che seguendo la loro vocazione, non hanno fatto ritorno alle loro terre. I numeri sono sconcertanti. E, soprattutto, fanno comprendere come l’annoso problema della persecuzione religiosa è ancora presente. Quella dei missionari martiri è una pagina amara della vita della Chiesa. Secondo l’Agenzia Fides, infatti, nel 2021, nel mondo, sono stati uccisi 22 missionari: 13 sacerdoti, 1 religioso, 2 religiose, 6 laici. Il drammatico record, quest’anno, si registra in America, dove sono stati uccisi 8 missionari. Negli ultimi 20 anni, dal 2000 al 2020, sono stati uccisi nel mondo 535 operatori pastorali, di cui 5 vescovi. Il 2021 registra un incremento di numeri: sono stati uccisi nel mondo 22 missionari. Si tratta di 13 sacerdoti, un religioso, 2 religiose, 6 laici. Il numero più elevato si registra in Africa, dove sono stati uccisi 11 missionari (7 sacerdoti, 2 religiose, 2 laici), cui segue l’America, con 7 missionari uccisi (4 sacerdoti, 1 religioso, 2 laici) quindi l’Asia, dove sono stati uccisi 3 missionari (1 sacerdote, 2 laici), e l’Europa, dove è stato ucciso un sacerdote. Il rapporto si chiude con una triste constatazione: dal 2000 al 2020 - secondo sempre i dati dell’Agenzia Fides - sono stati uccisi nel mondo 536 missionari.

L’Ordine Francescano, nella storia della Chiesa, ricorda non solo quei cinque giovani che morirono per l’annuncio del Vangelo. Ed è così che ritorna alla memoria il sacrificio dei frati francescani morti assieme al gesuita Paolo Miki in Giappone. Siamo sul finire del ‘500. San Francesco Branco, San Francesco di San Michele, San Gonsalvo Garcia, San Martino dell'Ascensione, San Pietro Battista Blásquez, San Filippo di Gesù. E poi ci sono i santi dell’ordine terziario francescano: Sant'Antonio Daynan (morto all'età di 13 anni); San Bonaventura di Miyako; San Cosma Takeya; San Francesco di Nagasaki; San Gabriele de Duisco; San Gaio Francesco; Sant'Isabella Fernandez; Sant'Ignazio Jorjes; San Gioacchino Saccachibara; San Giovanni Kisaka; San Leone Karasumaru; San Luigi Ibaraki (morto all'età di 12 anni); San Mattia di Miyako; San Michele Kozaki; San Paolo Ibaraki; San Paolo Suzuki; San Pietro Sukejiroo; San Tommaso Kozaki e San Tommaso Xico.

Facciamo un salto con il tempo. Arriviamo così al secolo scorso. Troviamo, così, la storia dei Servi di Dio Michele Tomaszek e Sbigneo Strzałkowski, missionari dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, sequestrati e uccisi il 9 agosto 1991 a Pariacoto, sulle Ande peruviane, da un commando di guerriglieri di Sendero Luminoso. I due francescani polacchi della Provincia religiosa di sant’Antonio di Cracovia furono giustiziati, poco più che trentenni, dai guerriglieri maoisti per l’attività caritativa che svolgevano nella prima missione avviata in Perù nel 1989 dai Frati Minori Conventuali. “Ingannano il popolo perché distribuiscono alimenti alla Caritas, che è imperialismo. Predicano la pace e così addormentano la gente”. Queste, le “colpe”, secondo il regime. La morte però non ha fermato la loro opera. Nel 2012 nasce - infatti - il “Centro pastoral social san Antonio de Padua in Pariacoto”, un centro scolastico a servizio di 72 piccole comunità afferenti alla missione.

Il martirio, il sangue dei martiri che bagna la terra per far crescere il grande albero della vita. È la Resurrezione di Cristo che si rinnova di giorno in giorno. È la Chiesa pronta ad annunciare, in ogni angolo della Terra, il suo Annuncio, anche a costo della vita. Così come fecero quei cinque giovani mandati da San Francesco d’Assisi.

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