IL CORTILE DI FRANCESCO, GAMBETTI: IL PROBLEMA NON SONO LE DIFFERENZE, MA I DIFFERENTI
Ad Assisi 40 relatori e 32 incontri per la quarta edizione del Cortile sulle Differenze
Ultimo appuntamento della quarta edizione de Il Cortile di Francesco - Differenze: 40 incontri e 26 relatori che si sono avvicendati a discutere, confrontandosi sui temi più 'caldi' dell'attualità, della politica, dell'economia italiana e internazionale.
Un grande tema ha unito tutti i panel: il dialogo tra le diversità.
L'ultimo dei tre giorni della rassegna è cominciato questa mattina con la Presidente della Regione Catiuscia Marini, ed è continuato con l'economista Carlo Cottarelli e il regista Ferzan Ozpetek.
Poi, per citare solo alcuni incontri, il fotografo Toscani, i direttori dei più importanti musei italiani, lo scrittore Tahar Ben Jelloun e, in chiusura in basilica superiore, gran finale con l'attore Francesco Pannofino che ha letto brani della Bibbia, del Corano e del filosofo greco Parmenide.
Ferzan Ozpetek. Il cinema "a cuore aperto"
Il regista Ozpetek, a colloquio con Padre Enzo nella piazza della basilica inferiore, ha discusso di cinema e di bontà, in una conversazione che ha sfidato i valori e gli atteggiamenti dominanti nella società di oggi.
Evento clou della mattinata è stato i Sette peccati che bloccano l'economia italiana, con Carlo Cottarelli e Massimo Giannini: reddito di cittadinanza, parametri europei, flat tax ed equità, legge Fornero, evoluzione demografica. Questi i temi di cui hanno parlato l’economista Carlo Cottarelli e il giornalista Massimo Giannini nella piazza della basilica inferiore di san Francesco
IL PANEL SULLE PAROLE OSTILI: LE PAROLE NON SONO PIETRE, IL 6 OTTOBRE LA FIRMA DELLA CARTA DI ASSISI
“Si è tenuto questa mattina, durante il Cortile di Francesco 2018, un incontro sulle fake news e sul giornalismo che prova a combattere le false notizie al quale hanno partecipato Giuseppe Giulietti, Nello Scavo e don Antonio Rizzolo. - Ha dichiarato Roberto Pacilio, della Sala Stampa del Sacro convento di Assisi. - Per l’occasione abbiamo lanciato con i partecipanti l’incontro del 6 ottobre ad Assisi, che vedrà coinvolti nella firma del Manifesto contro i muri mediatici giornalisti e uomini di buona volontà. Tantissimi studenti hanno partecipato al panel di questa mattina. Un bell’esempio di attenzione da parte dei presenti, che aderiranno all’iniziativa del 6 ottobre per favorire le buone pratiche di comunicazione”.
Padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento ha aperto l’incontro di Assisi mostrando una pietra sottolineando l’importanza delle parole che “non sono pietre perché possono segnare definitivamente una persona. Se l'informazione non fa un grande lavoro, allora noi giornalisti stiamo contribuendo ad abbrutire questa società e questa democrazia".
"Il 6 ottobre - ha proseguito Beppe Giulietti, presidente della FNSI - insieme, credenti e non credenti, firmeranno la Carta di Assisi. Le parole non sono pietre perché è giunto il momento di passare dalla indignazione all’azione di contrasto e denuncia nei confronti del linguaggio dell’odio e del razzismo. Il rispetto della Costituzione, dei trattati internazionali, delle carte deontologiche, del principio di non discriminazione deve diventare pratica quotidiana, perché chi usa le parole come proiettili si propone di distruggere l'informazione, ma anche e soprattutto di colpire a morte la democrazia".
PISTOLETTO IN BASILICA SUPERIORE
Venerdì in basilica l'artista biellese Michelangelo Pistoletto, inventore dell'arte povera, famoso per i suoi lavori che allargano gli orizzonti dell'accoglienza e della comprensione tra i popoli, ha dialogato con Marco Magnifico, Fai, moderato da Enrico Sciamanna, in basilica superiore di san Francesco.
LA GIORNATA DI VENERDI'
La giornata di venerdì 21 Settembre 2018 - E’ iniziato il Cortile di Francesco 2018. Ad aprire la manifestazione l’incontro “Radio, televisione, servizio pubblico e azienda privata” con Alessio Antonielli e Gerardo Greco. Spazio anche all’architettura nell’appuntamento a palazzo Bernabei con Mario Cucinella e Paolo Belardi. Grande partecipazione per “Pane sporco. Inquinamento ambientale, relazionale, istituzionale, morale” che si è svolto in piazza della basilica con la conduzione di Gerardo Greco. Ospiti Ciotti, Cantone e Alberti. Incisivo durante l’incontro l’intervento delo stesso Ciotti che ha parlato in particolare di coscienze “La legge deve essere sostenuta dall’etica. Ci vuole una rivoluzione delle coscienze”. Quindi a necessità secondo Ciotti di “Guardarci dentro perché la prima corruzione è quella delle nostre coscienze”. Da qui l’importanza di “Non rimanere prigionieri della realtà di oggi”. Inoltre Don Ciotti ha parlato di mafie sottolineando che si auspica "Che la commissione antimafia venga fatta e che venga fatta in fretta. Spero anche che si dia continuità al lavoro che è stato fatto prima - ha aggiunto - perchè la commissione che ci ha preceduto è stata veramente molto attenta, molto puntuale, ha aperto finestre su tanti temi".
"Il disegno di legge anticorruzione? Vorremmo cominciare a leggerlo, perche' l'idea degli annunci non e' molto interessante, lo valuteremo quando verra' presentato al parlamento". Cosi' il presidente dell'Autorita' nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, sul ddl 'Spazza Corrotti', a margine di un dibattito nel Cortile di Francesco ad Assisi. "Le misure annunciate sono in gran parte utili, nel senso che rafforzano il contrasto alla corruzione ma non credo che siano decisive - ha aggiunto -, credo siano utili in una prospettiva di impegno lungo, non esistono misure che in tempi brevi sono in grado davvero di vincere la corruzione. Quelle misure si aggiungono ad altre che possono essere utili ma a condizione che la lotta non sia temporanea ed eccezionale". Sollecitato poi dalle domande del giornalista Gerardo Greco, nel corso del dibattito con Don Ciotti e con il filosofo Vittorio Alberti sull'inquinamento ambientale, morale e istituzionale, ha poi commentato la possibile introduzione della figura dell'agente sotto copertura nella lotta alla corruzione. "Gia' esiste nel nostro sistema con riferimento ad altre materie come mafie e droga - ha spiegato - puo' essere utile anche in riferimento alla corruzione un soggetto che si infiltra in un sistema organizzato, vede come avviene e porta un contributo dall'interno". E sull'ipotesi del daspo a vita per i condannati per corruzione, ha commentato: "Puo' avere un senso, ma noi dobbiamo credere all'idea che ci possa essere una redenzione. L'interdizione dai pubblici uffici vuol dire anche perdita del diritto di voto. Ritengo che sia giusto che un soggetto condannato possa essere allontanato dalla pubblica amministrazione, ma se viene riabilitato e' esagerato che perda diritti politici a vita. Sarebbe qualcosa di non costituzionale". "Il peggior nemico dell'Italia talvolta non e' la corruzione ma la superficialita'. Il vero problema e' confrontarsi con chi parla per luoghi comuni senza aver letto una norma, senza sapere. Troppo spesso ragioniamo con persone che vengono a lanciare slogan - ha affermato - come quello per cui il codice degli appalti bloccherebbe il Paese. Il mio nemico sono i luoghi comuni e ce ne sono tanti che alimentano proprie idee. Uno di questi e' semplificazione. Diciamo che non si va avanti perche' non si semplifica, ma questo significa lasciare mani libere per far fare affari ai soliti noti?".
"La sentenza che riconosce l'associazione per delinquere di stampo mafioso e' un simbolo importante, perche' cambia la giurisprudenza e dimostra che la mafia non e' solo un problema siciliano o campano. Ma Buzzi e Carminati sono stati ladri del nostro futuro, mafia o non mafia". Così Raffaele Cantone ha commentato la sentenza d'appello del processo a Mafia capitale, precisando che non dovrebbe essere solo la parola mafia a scandalizzare l'opinione pubblica. "Non penso che la sentenza di primo grado fosse acqua di rose - ha spiegato - diceva che un'associazione a delinquere aveva monopolizzato il comune di Roma e appalti molto delicati. Quella avrebbe dovuto scuotere le coscienze allo stesso modo. Invece se non c'e' mafia siamo quasi sollevati: a me non piace come criterio". (Agi).
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La prima giornata di Cortile è continuata alle 19 con l’incontro “Ambiente, sviluppo e mobilità” a palazzo Bernabei con Montalbetti, Realacci, Battisti e Gubitosi. A condurre Piero Damosso.
Battisti, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato: Quanto lo spirito francescano può incidere in un manager, rispetto alle grandi sfide che deve affrontare alla guida di un’azienda?
R: "Direi che lo spirito francescano è la stella polare, il rispetto delle persone, dell’etica del lavoro della responsabilità sociale che ha una azienda devono essere il faro su cui costruire un percorso di benessere e non soltanto per l’azienda ma anche per la stessa collettività che essa rappresenta".
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E' partito il "Cortile di Francesco", che si svolge ad Assisi il 21 e il 22 settembre, previste all’appuntamento circa 7mila persone. Il tema di quest'anno è "Differenze" e si sviluppa attraverso un ricco programma di eventi con 32 incontri e 40 relatori. In queste date la città diventa un luogo in cui le differenze trovano un punto di incontro, uno spazio di ritrovo tra fedi e culture diverse in dialogo.
Due giorni di approfondimenti, conferenze e workshop con personalità della società civile, della cultura, della politica, dell'arte e del giornalismo.
“In questa edizione del Cortile di Francesco, naturale prosecuzione di un percorso iniziato nel 2012 con la riflessione su “Dio questo sconosciuto”, e continuato con “umanità” e “cammino”, proviamo a riflettere sulle “differenze” che vanno amate. – Ha dichiarato il direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato - Il tema desidera proporre l’incontro con l’altro senza pregiudizi accogliendone unicità e differenze. Differenze nei volti, nelle anime, nei pensieri, nei talenti e negli affetti che ognuno vive. Un uomo non arrogante che tuteli la ricchezza dei colori dell’umanità”.
Per partecipare e per tutte le informazioni www.cortiledifrancesco.it .
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