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Suor Enrica lancia un podcast con le favole per i bambini

Federica Nannetti Pixabay
Pubblicato il 14-03-2022

Le iniziative

Potrebbe essere pensato come l’evoluzione tech e, al contempo, come la fusione delle letture ad alta voce e delle fiabe sonore, che “a mille ce n’è”… È il progetto avviato da poche settimane dalla scuola paritaria Suore Francescane di Forlì, intitolato Ti racconto una storia, un podcast realizzato dalle suore del polo dell’infanzia per avvicinarsi, attraverso la propria voce e servendosi della tecnologia, ai bambini della scuola e non solo; a grandi e piccini, di tutte le età. Che ci sia un dispositivo in mezzo fa poca differenza, perché il loro obiettivo è quello di trasmettere, come in assenza di esso e a chiunque lo vorrà, il piacere di una lettura ad alta voce, di un libro sfogliato a distanza ma raccontato con la stessa cura e la stessa attenzione, di una fiaba e di una morale da raccogliere.

Racconti formativi (con sorpresa)
Servendosi di una piattaforma come Spotify, dall’inizio di febbraio si sono iniziati a pubblicare i primi episodi: quello inaugurale, grazie alla voce di Suor Enrica, da sempre legata ai propri bimbi dalla passione condivisa per la narrazione, è stato dedicato a “Il miracolo della Madonna del Fuoco”, per poi continuare con “Riccioli d’Oro e i tre orsi” e con “Pelle d’asino”. Interpretate appunto da Suor Enrica e dalle altre suore della scuola, i testi sono via via selezionati dalle maestre e dalle educatrici, condividendo la necessità di «continuare a godersi i benefici della lettura ad alta voce e della bibliodiversità scolastica e non», hanno spiegato dall’istituto. Allo stesso tempo i racconti vogliono essere un vero e proprio dono, di attenzione, di tempo prezioso e ricco, caricandosi pertanto anche di un pizzico di sorpresa: i titoli, infatti, si potranno scoprire via via rimanendo sintonizzati sul canale della scuola.

Le iniziative
Tuttavia, un piccolo privilegio per gli alunni c’è: «Se c’è un libro del cuore, che vale la pena di essere narrato dalle suorine, non bisogna far altro che portarlo a scuola». Questa iniziativa non è comunque priva di una tradizione consolidata e di un’attenzione alla lettura ad alta voce di lunghissima data. Gli educatori, le insegnanti e tutti i protagonisti della vita scolastica, e non solo, dell’istituto hanno fin da subito deciso infatti di mettere a disposizione e di condividere con le famiglie i libri della biblioteca scolastica, con l’auspicio e l’obiettivo di incentivare la lettura in famiglia tra genitori e rispettivi figli. Del resto, come è anche loro convinzione, «l’ambiente familiare è fondamentale per far nascere giovani lettori – hanno più volte sottolineato –: i bambini che crescono in un ambiente ricco di libri e di letture, incline alle biblioteche e alle librerie, o nel quale si discute di libri, saranno più facilmente contagiati dal piacere di leggere.

Spontaneità
I ricordi di infanzia sono incancellabili e se tra questi ricordi si annidano anche quelli di una voce calda che legge per noi, di una luce accesa accanto al letto e di mamma o papà che tengono aperto sulle ginocchia un bellissimo libro illustrato, allora, con ogni probabilità, la lettura continuerà a illuminare il cammino anche da grandi». Dunque, un importante investimento di tempo per l’oggi come per il domani. «Non un tempo frettoloso e concitato, ritagliato sbrigativamente dalla fitta agenda giornaliera – hanno concluso dalla scuola –. Quando si legge ai propri bambini con spontaneità e motivazione si dona sè stessi e il proprio tempo; e questo lo si avverte. Ed è proprio questa consapevolezza che li spingerà a desiderare di ripetere ancora una volta l’esperienza».

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