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Papa, fra i giovani come Francesco d'Assisi e Puglisi

Redazione Ansa - VATICAN MEDIA HANDOUT
Pubblicato il 24-10-2022

Servizio al prossimo sia carità

Rischia di diventare uno slogan, magari di moda, la parola "frontiera". Invece è ben altro, spiega papa Francesco ricevendo ieri la Comunità Frontiera, impegnata nel riscatto dei giovani che sono ai margini della società e ispirata ai carismi di san Francesco d'Assisi e di padre Giuseppe Puglisi, il sacerdote beato ucciso dalla mafia a Palermo nel 1993.

Il primo è «un carisma antico e noto a tutti - ricorda il Pontefice - che nella Chiesa è diventato un grande albero con tanti rami»; l'altro è «un carisma recentissimo, quello del prete martire don Pino, che ha dato la vita per amore del suo popolo e specialmente dei suoi ragazzi».

«"Frontiera" - sottolinea il Papa - è lo stile di Gesù Cristo che, pur essendo Dio, è venuto incontro a noi, pecore smarrite, perduti e senza speranza. Frontiera è lo stile di Francesco che, come Gesù, si spoglia delle sue ricchezze e si fa mendicante per abbandonarsi completamente alla Provvidenza del Padre che è nei cieli, e così condividere la condizione dei piccoli, degli ultimi, di chi è medicante di pane, ma anche e soprattutto di amore. Frontiera è lo stile di don Pino Puglisi, che si fa padre dei ragazzi della sua parrocchia a Brancaccio, va loro incontro sulla strada per toglierli dalla strada, li educa a servire Dio e il prossimo e non a servire i propri interessi e quelli dei mafiosi».

Nata nella diocesi di Piazza Armerina, la Comunità Frontiera è oggi un'associazione pubblica di fedeli, affiliata all'Ordine dei frati minori conventuali. Il motto riassume la sua azione quotidiana: "Non esistono ragazzi cattivi, ma ragazzi che non hanno avuto la possibilità di conoscere il bene". Impegnata nel Sud Italia, ha in provincia di Enna un Centro diurno per minori. E, in provincia di Bari, a Mola, ha realizzato la prima parte residenziale e semiresidenziale della "Città dei ragazzi", riconosciuta dal ministero dell'Interno come progetto pilota nel Mezzogiorno per la prevenzione al disagio e alla devianza minorile. Nello stemma della onlus campeggia l'immagine di Cristo Risorto.

«Voi vi consacrate a Lui per trasmettere la sua luce, perché i ragazzi e le ragazze che sono nel buio possano "venire alla luce", rinascere a una vita nuova», dice il Papa. Giovani con «storie diverse», aggiunge Francesco, ma tutte con «un filo d'oro che le lega e le accomuna: il filo dell'amore che vince il male e genera vita. Amore che è accoglienza e ascolto; amore che è vicinanza, tenerezza, compassione; amore che è rispetto, dignità, promozione».

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