Ora il mercato dei libri cresce
Il digitale vola (e traina) il settore
Dopo un 2020 partito nel peggiore dei modi, con lockdown e crollo delle vendite in libreria, il libro recupera e torna a crescere. I primi dati sul mercato librario in Italia, forniti dall' Associazione italiana editori (Aie) in collaborazione con Nielsen e annunciati ieri, mostrano (nonostante zone d' ombra e difficoltà di settori come le librerie di catena) un «segno più» trainato dal digitale che nel 2020 ha goduto di un impressionante boom di vendite. Non solo, ma la performance del libro in Italia è tra quelle «virtuose» in Europa, grazie all' impegno di tutti gli attori della filiera, alle misure del governo e ovviamente ai lettori (tra l' altro a dicembre Aie li indicava cresciuti dal 58 al 61 per cento).
Oggi il quadro completo dei dati verrà reso pubblico al XXXVIII seminario della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri, in diretta streaming, nell' ambito dell' incontro con Ricardo Franco Levi, presidente Aie, e Paolo Ambrosini, presidente dell' Associazione librai italiani (Ali); dopo le tavole rotonde con librai ed editori italiani e stranieri, la mattinata si chiuderà con l' intervento del ministro Dario Franceschini. Intanto alcune cifre sono già state diffuse: nel 2020, è cresciuta del 2,4 per cento l' editoria di varia (narrativa, saggistica, libri per bambini e ragazzi, venduti nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione, ebook e audiolibri), raggiungendo così quota 1,54 miliardi di euro a prezzo di copertina. Un dato tra i migliori a livello europeo, segnala Aie, ottenuto, spiega Levi «grazie all' impegno degli editori, che nei mesi più difficili hanno continuato a investire, dei librai, del governo e del Parlamento che hanno varato un vasto piano di aiuti e scelto di considerare per la prima volta il libro bene essenziale, permettendo così di tenere aperte le librerie durante i lockdown».
Più nel dettaglio, nel 2020 le vendite di libri cartacei sono cresciute dello 0,3 per cento, toccando 1,43 miliardi. La crescita raggiunge appunto il 2,4 per cento se si considerano gli exploit dell' anno, ebook e audiolibri, quest' anno cresciuti rispettivamente del 37 per cento (97 milioni di euro) e del 94 per cento (17,5 milioni): valgono il 7,4 per cento delle vendite di varia. La crescita riguarda anche le copie vendute (+2,9 per cento), una cifra complessiva in cui al lieve calo dei libri (-0,8 per cento) fa da contraltare il corposo +36,6 per cento degli ebook. Quanto a copie, gli italiani hanno acquistato 104,5 milioni di libri (senza contare gli audiolibri, acquistati di solito in abbonamento e non a copia). Interessante, per comprendere il peso di questi dati, il confronto con l' Europa. L' Italia fa meglio (+0,3 per cento esclusi ebook e audiolibri) della Francia (-2 per cento) e della Germania (-2,3 per cento); buona anche la prestazione della Spagna (+1 per cento), mentre svettano le crescite di Regno Unito (+5,5 per cento), Olanda (+7) e Finlandia (+2), con un crollo del Portogallo (-19 per cento). «I nostri dati erano in linea con Francia e Germania fino ad ottobre - commenta Levi -; è stata l' apertura delle librerie a fare la differenza».
I Paesi in cui si notano le performance migliori sono quelli in cui il libro è da sempre in vetta ai consumi culturali e le vendite online sono consolidate (in Portogallo l' ecommerce è poco sviluppato). «In questo quadro - conclude Levi -, il nostro Paese si è distinto per il vasto piano di sostegno pubblico ottenuto anche grazie a una stretta collaborazione tra l' associazione degli editori, quella dei librai e quella dei bibliotecari. Una collaborazione che ha portato a misure, prese a modello in Europa, che hanno al centro lo stimolo alla domanda, pubblica e privata». Grazie a questi fattori sono in parte scongiurate le peggiori previsioni di aprile 2020: ora, mentre il mercato delle vendite online cresce dal 27 per cento del 2019 al 43 per cento del 2020 (con un' ampia fetta di mercato nelle mani di un solo operatore), anche le librerie recuperano qualche punto rispetto all' online passando dal 52 per cento di aprile (nel lockdown) al 57 di fine dicembre. Proprio il calo delle librerie resta l' elemento più preoccupante, in Italia e in Europa, specie per le librerie di catena, dei centri turistici, dei centri commerciali, in stazioni e aeroporti. Altra criticità segnalata da Aie riguarda la scolastica, pur importante per la didattica a distanza (pochi però i rinnovi delle adozioni di libri), mentre si segnala una crisi delle librerie universitarie. Tra gli altri dati critici, quelli legati a settori specifici come l' editoria d' arte, turistica e giuridica. Oggi, alla Scuola librai, le cifre dettagliate. (Corriere della Sera)
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