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Migrazioni. Tutti i numeri della falsa invasione 

Redazione Avvenire
Pubblicato il 29-08-2018

Dati alla mano, l’invasione esiste solo nei proclami. Rispetto al 2016, il numero degli stranieri che ogni giorno sbarcano sulle nostre coste è diminuito di oltre sette volte. Secondo i dati dell’istituto Ispi, tra luglio 2016 e luglio 2017, era un esercito di 539 migranti al giorno. Nell’anno successivo la quota era scesa a 120 e, da giugno, si è arrivati a una media di 71 sbarchi al giorno.

 

Nel 2018, l’Italia ha registrato il punto più basso di ingressi negli ultimi cinque anni: 19.761, appena sopra gli standard della Grecia (18.529) e al di sotto della Spagna (27.994), dove gli sbarchi procedono con ritmi di crescita pari a quattro volte quelli del nostro Paese.

 

Nonostante questo, le cifre ufficiali influenzano poco la percezione del fenomeno: gli sbarchi scendono, ma alcune narrazioni dipingono l'arrivo dei migranti come una vera e propria invasione.

 

Un report dell’Istituto Cattaneo ha evidenziato che gli italiani sono tra i più propensi dell'Unione europea a sovrastimare la presenza di stranieri in Italia: pensiamo che ce ne siano di più, che siano più pericolosi, più propensi a commettere crimini di quanto le statistiche dimostrino.

 

I ricollocamenti nell'Unione europea

I numeri sono impietosi, però, per quanto riguarda la redistribuzione dei migranti nell'Ue. A luglio 2018, secondo dati della Commissione europea, l’Italia aveva redistribuito ad altri Paesi Ue un totale di 12.694 persone.


Tra i Paesi di destinazione privilegiati ci sono Germania (più di 5mila) e Svezia (1.392), fra quelli meno inclini a sostenere la ricollocazione di migranti di primo approdo italiano ci sono i Paesi del blocco di Visegrad, l’insieme di paesi dell’Est europa in dialogo con Matteo Salvini per le elezioni europee del 2019. Ironia della sorte, i richiedenti asilo smistati dall’Italia all’Ungheria di Orban sono stati zero. 

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