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I Presidenti della Repubblica ad Assisi

Antonio Tarallo Archivio del Quirinale
Pubblicato il 03-06-2020

Ecco le visite dei capi di Stato alla città di San Francesco

1948-1958: dieci anni sono passati dall'istituzione dell’Assemblea Costituente. L’Assemblea, da considerarsi la fucina della nostra Repubblica. Se siamo una “Repubblica fondata sul lavoro” lo dobbiamo ai nostri padri costituenti. Dieci anni erano passati, e il presidente della Repubblica Giovanni Gronchi giunge ad Assisi, la terra del Patrono d’Italia, San Francesco. La città umbra, per la prima volta, accoglie un presidente della Repubblica. L’emozione è grande: un gran fermento tra le volte di Giotto, tra le stanze del Sacro Convento si percepisce per la tanto attesa di Giovanni Gronchi. Era il 19 gennaio 1958.

Il 7 settembre 1973, in occasione del XII Congresso Nazionale Giuridico di Perugia, il Presidente Giovanni Leone visita le Basiliche per ammirare il nuovo impianto di illuminazione e si reca in Tomba per omaggiare il corpo del Santo.

La gioia di Sandro Pertini ai gol di Rossi, Tardelli e Altobelli durante la finale mondiale contro la Germania nel 1982 è diventato uno dei pezzi di archivio più celebri della Televisione Italiana. Ma il 1982 segna un altro evento - forse, sinceramente, non della stessa eco dei mondiali, è vero - che vede protagonista la città di San Francesco: la visita del presidente Pertini nella città umbra, in occasione dell'Ottavo centenario della nascita del Santo. Erano passati cento anni da quando Francesco, “il nuovo sole” dantesco, sorge in Umbria. Il Presidente, allora, decide di fare visita ufficiale al Sacro Convento.

Anno 1986. Ad Assisi si celebra il venticinquennale del WWF internazionale, e - inoltre - la prima edizione dell’incontro dei leader di ogni fede, chiamati a riflettere sul ruolo delle religioni per la tutela dell’Ambiente. Incontro, promosso dal Principe Filippo di Edimburgo. Il presidente della Repubblica Francesco Cossiga decide di essere presente nella città del Poverello. E’ il terzo presidente a far visita al Sacro Convento.

10 gennaio 1993. Il cattolico Oscar Luigi Scalfaro, assai devoto a Maria e a San Francesco (era terziario francescano), visita Assisi in occasione della Giornata di preghiera per la pace in Europa e specialmente nei Balcani. E’ in “visita privata”. E’ l’occasione, quella, anche dell’incontro con il Santo Padre Giovanni Paolo II, che aveva indetto la giornata di preghiera ecumenica per i Balcani. Ritornerà ad Assisi per partecipare alla festa di San Francesco, il 4 ottobre 1996. L’anno successivo lo vedrà nuovamente ospite del Sacro Convento, dopo il terribile terremoto dell’Umbria. Era il 1997.

E’ la volta di Carlo Azeglio Ciampi. Il Presidente Ciampi venne ad Assisi tre volte. La prima, nel 1999, per intervenire alla cerimonia di riapertura della Basilica Superiore di San Francesco, dopo i lavori di ricostruzione seguiti al terremoto del ’97. Il presidente tornò ad Assisi anche il 24 gennaio 2002, in occasione della Giornata di Preghiera per la pace nel Mondo. In quella occasione, memorabile il suo colloquio - caldo, fraterno - con San Giovanni Paolo II: i due personaggi si incontrarono nel parlatorio del Sacro Convento. Anno 2007, ad Assisi si svolge il Premio internazionale per l’ambiente “San Francesco-Cantico delle creature”: Carlo Azeglio Ciampi viene premiato. E’ la sua terza e ultima volta nella città umbra.

5 Settembre 2006. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano giunge al Sacro Convento in occasione dell’incontro internazionale sul tema “Per un mondo di pace - religione e culture in dialogo”. E’ l’occasione per celebrare il ventennale dello “spirito di Assisi” del 27 ottobre 1986. A un giornalista che chiese: “Signor Presidente, qual è la preghiera di un laico per la pace?”, il Presidente rispose: “Che questi incontri diano i frutti che possono dare. Sono stato qui nel 1993 da Presidente della Camera con Papa Giovanni Paolo II e ho riportato sin da allora un'impressione profonda, e oggi si può dire, raccogliendo le parole del Pontefice Benedetto XVI, che di fronte agli scenari di terrorismo e di violenza che non accennano a dissolversi, l'unica strada possibile è quella del dialogo ed è la strada che indicano gli incontri di Assisi”. Nel 2011, tornerà nella città di San Francesco per il tradizionale concerto di Natale, giunto alla XXVI edizione. L’ultima volta di Napolitano ad Assisi è stata nel 2012, in occasione del Cortile dei Gentili. E’ un anno particolare per l’Italia, di grande fermento e frammentazione politica. In dialogo con il Cardinal Gianfranco Ravasi, si esprimerà così: “La società italiana sta attraversando una fase di profonda incertezza e inquietudine, nella quale forse sarebbe da rivisitare e più fortemente affermare la nozione di ‘bene comune’ o quella di ‘interesse generale’. E ciò non solo per proseguire, rafforzandola, la collaborazione tra Stato e Chiesa nell’ottica dell’Accordo del 1984, ma per suscitare tra gli italiani una più diffusa presa di coscienza e mobilitazione morale e civile”.

L’attuale presidente Sergio Mattarella arriva ad Assisi, per la prima volta, nel 2016, in occasione del convegno per il dialogo interreligioso “Sete di Pace”. E’ il 18 settembre. Ritornerà - a ridosso della festa di San Francesco - il 3 ottobre dell’anno seguente, il 2017. Sono passati venti anni dal sisma, e il Presidente Mattarella decide di deporre un cuscino di fiori sulla targa in memoria delle quattro vittime che persero la vita nella Basilica di San Francesco. Il 14 dicembre 2019, il Presidente ritornerà nella città umbra per la consegna della Lampada della Pace. Queste, le parole con le quali, Mattarella ringrazierà i frati del Sacro Convento: “Ringrazio molto il Sacro Convento per la Lampada della Pace: ne interpreto la consegna e il significato come un riconoscimento all'Italia. La Repubblica, nel rispetto e in coerenza con la sua Costituzione, ha sempre, costantemente e attivamente, ricercato la pace. Lo ho fatto e lo fa con i Paesi vicini. I confini territoriali del nostro Paese, anche dove decenni e decenni addietro si vedevano scontri ed episodi di crudeltà, sono oggi punti d'incontro, luoghi di pace, di amicizia e di collaborazione attiva per il comune futuro”.

 

 

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