Halloween, ossia la festa del consumo e della celebrazione della “bruttezza”
Quella che una volta era una festa d’oltre oceano, ormai, anche nel nostro Paese, sta divenendo una "tradizione"
“Dolcetto o scherzetto?”, questo sarà – in questa notte – il leitmotiv di molti bambini, che andranno a bussare le porte di vicini di casa e/o parenti. La globalizzazione passa anche per le feste, e questo lo abbiamo compreso ormai da tempo. Quella che una volta era una festa principalmente d’oltre oceano, ormai, anche nel nostro Paese, sta divenendo una consolidata “tradizione”. Da anni, infatti, questa “festa d’importazione” – che soprattutto negli Stati Uniti ha sempre visto la sua massima espressione – è entrata, a pieno regime, nel “mercato nostrano”. E non è un caso che si sia scelta la parola “mercato”, e non piuttosto “tessuto sociale”. Halloween, ossia, altra “succulenta” possibilità di incrementare il già diffuso “male” del XX secolo e oltre: il consumismo sfrenato.
Basta solo dare uno sguardo alle statistiche. Il “The Wall Street Journal”, in una inchiesta del 2010, metteva in evidenza come negli United States (dove circa l'80% è impegnato nell'acquisto di addobbi e costumi di Halloween), la spesa media, per ogni singolo nucleo familiare, per i famigerati costumi, si attesta attorno ai 38 dollari, ogni anno. Stiamo parlando, dunque, di complessivi tre miliardi e mezzo circa di dollari, come spesa annua per gli americani. E nel nostro Paese? Anche qui i numeri sono alquanto loquaci. In una inchiesta del Codacons, dell’anno scorso, si è stimato un giro di denaro di circa 310 milioni di euro.
Alcuni dibattiti web, o televisivi, nei giorni scorsi, si sono interrogati su quanto sia giusto o meno, il festeggiare questa ricorrenza anche nel nostro Paese. A dir la verità, non è stato difficile notare quanto la questione, rispetto a un vicino passato, non abbia poi così tanto occupato la scena mediatica italiana. Forse questo, indice, del non bisogno di interrogarsi più sulla “validità” o meno di questa festa. Insomma, perché porsi domande, quando – come si suol dire – “la cosa è ormai consolidata”? Altro dato sociologico interessante, assieme a quello economico, precedentemente illustrato. E, quando c’è stato modo di dibattere su tale argomento, abbiamo assistito a vere e proprie crociate pro o contro. C’è chi si è soffermato all’aspetto religioso, non di poco conto, ovviamente. E c’è chi, invece, si è innalzato a ennesimo paladino di un “nuovo che avanza” che poi, tanto “nuovo” non è, bisogna dirlo.
Ma, difficilmente si è accennata a una questione “estetica”, definiamola così. Precisazione necessaria: si parla di una estetica, in questo caso, di una Bellezza, non fine a sé stessa, per dirla alla Oscar Wilde. I greci avevano sintetizzato magnificamente il concetto: “ciò che è bello, è buono, e ciò che è buono è giusto”. Poi, dal Vangelo in poi, possiamo ben aggiungere l’altro e fondamentale aggettivo: “vero”. Fatta, allora, simile premessa, e guardando un po’ a cosa avverrà stasera in molte strade della Penisola, in molti locali mondani, una domanda – e credo su questa un po’ tutti, almeno, potremmo definirci d’accordo, e per “tutti” si intende favorevoli e contrari a questa festa – non può non “ronzarci nella testa”. Cosa trovare di così bello – o addirittura interessante – in una ingiallita strega, o in delle vetuste ragnatele, o – ad esempio – in cadaverici corpi a zonzo, magari grondanti di finto sangue sintetico?!
Una “cartina tornasole” di tale direzione, è possibile trovarla nel web. Ormai, nella nostra contemporaneità, è lui a indicarci dati interessanti sulla società. E proprio su internet non è difficile imbatterci, ad esempio, in un video dal titolo alquanto esplicito “Top 10 Halloween Pranks!”. Un filmato di ben 20 minuti circa, che passa in rassegna molteplici “scherzetti” (questa volta senza “dolcetti”) da poter riprodurre, per far paura alle malcapitate “prede”. Il dato più rilevante di questo filmato, però, non è tanto la sua durata, bensì il numero di visualizzazioni: ben 14.770.661.
Sfogliando tutti questi voluminosi dati, si comprende bene, allora, il perché una festa che originariamente non aveva altro che la volontà di celebrare il capodanno celtico – la festa che segnava la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno e allo stesso tempo l’ultimo raccolto prima dell’inizio della stagione fredda – sia divenuta, poi, invece una sorta di festa della morte, della notte, delle tenebre. Il mercato, si sa, è mercato. E se zombi e “varianti” attecchiscono più sul mercato, è bene che la festa prenda sempre di più tale direzione, no? Trecentodieci milioni di euro, o 14.770.661 visualizzazioni su internet, è indubbio che “facciano assai gola”.
Ma una luce, e anche forte, è sempre pronta lì a risplendere, ed è presente anche nella notte. E’ la luce del giorno dopo, dell’alba, che successiva alla “fantomatica festa” di halloween, riesce a dare luce, e prende luce dalla santità di donne e uomini che, nella loro vita, non hanno rincorso i followers, o le leggi del mercato, del soldo: sono loro, i santi. In questo caso, si tratta, di Bellezza. Veramente vera, giusta, buona, bella.
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