Famiglie sante, viaggio nelle chiese domestiche
Verso l’incontro mondiale delle famiglie
Siamo ormai vicini all’incontro internazionale delle famiglie con Papa Francesco. Mancano pochi giorni all’evento così tanto atteso che si terrà a Roma dal 22 al 26 giugno a Roma. La Famiglia è un tema quanto mai attuale: forza della Chiesa in cammino, sempre. E, proprio in questi giorni, guardare alle famiglie sante, a quelle donne e uomini - o meglio aureole - che proprio nella Famiglia si sono santificate, è più che doveroso: fari che illuminano le notti più oscure, luci che brillano nel cielo e che indicano il cammino al presente, guardando a un futuro non troppo lontano da noi.
E così, il nostro viaggio continua. Questa volta entriamo in casa Amendolagine. Siamo a Roma, agli inizi del secolo scorso. In una grande chiesa, dedicata a Santa Teresa d’Avila, la santa carmelitana, si sposano i Servi di Dio Lelia e Ulisse Amendolagine. È il 29 settembre 1930. E, sempre nella stessa chiesa, faranno battezzare i loro cinque figli. La loro vita si concentra soprattutto in questo luogo romano: la chiesa a Corso d’Italia dedicata alla santa carmelitana.
Ma chi erano questi due santi sposi? Nati entrambi nel 1893, Ulisse a Salerno e Lelia a Potenza, si trasferiscono con le rispettive famiglie a Roma. Nel 1917 Ulisse si laurea in Giurisprudenza e tre anni dopo inizia a lavorare al Ministero dell’Interno. Mentre, Lelia, nel 1913, consegue la licenza normale, così da insegnare in una scuola elementare nel quartiere San Lorenzo di Roma. Inoltre, per incrementare le casse domestiche lavorerà anche come cassiera in una banca e, infine, per dieci anni impiegata nella biblioteca del Magistero statale di Roma.
La loro vita, come molto spesso avviene per le “coppie sante”, si dispiega nel quotidiano, fatto di impegni familiari e di lavoro. I figli, cinque, arrivano uno dopo l’altro tra il 1931 ed il 1935, accolti tutti come un dono, seguiti a scuola e nel tempo libero dai loro genitori. Tre di questi figli decideranno, poi, di consacrarsi al Signore.
Arriva il secondo conflitto mondiale e gli Amendolagine dovranno scappare per cercare riparo in un paesino dell’Abbruzzo: la fame si fa sentire perché lo stipendio di Ulisse non basta più. Sono tante le bocche da sfamare. Questo periodo di prova finirà poi con la fine del conflitto mondiale. Infatti, a guerra finita, verrà finalmente reintegrato nel suo ufficio.
Una vita impegnata, poi, profondamente nel sociale, nel vivere Cristo accanto ai bisognosi. Certamente, la loro esistenza ha un punto in comune, forte: la loro appartenenza all’Ordine carmelitano. Sposano pienamente la vita secolare dell’Ordine. Le due Terese sono i loro fari, in ogni situazione. Nel 2004 la Chiesa ha avviato la loro causa di beatificazione. Il Processo di beatificazione in fase diocesana si è chiuso il 24 maggio 2011.
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