Battiato, un instancabile visionario!
Chi lavora con le mani, la testa e il cuore è un artista
Quando stamattina è arrivata la notizia della morte di Franco Battiato, sarà scappata a tutti una bizzarra esclamazione di sbigottimento. Succede ogni volta che si piange un grande. E quella profonda confusione che sopraggiunge turba quanto la notizia della scomparsa di una persona cara che non vedevamo da tanto, ma a cui eravamo stati particolarmente vicini. Franco Battiato ci ha insegnato molto. Era un maestro autentico. Ed era rock. Non c’entra soltanto la fascinazione della musica, che è un valore altissimo.
C’entrano lo spirito di andare per guardare oltre. Isolano, figlio di “mamma Etna”, fiero e convinto che ogni Essere umano potesse fare di tutto, perfino volare, Battiato non vedeva limiti e confini ma soltanto Mondi da esplorare. Già dai primi anni Settanta è stato fra gli iniziatori più attivi delle correnti di sperimentazione europee, introducendo sempre con una felice e mai nociva ossessione l’armonia e la bellezza in tutto quel che gli andava a genio, attraverso intriganti, audaci e temerarie contaminazioni.
«Chi lavora con le mani, la testa e il cuore è un artista», sosteneva, secondo alcuni, Francesco d’Assisi. E se andiamo a sfogliare la meravigliosa vita e le immense opere di Franco Battiato ci accorgiamo con quanta potenza scorreva e ardeva in lui il “sacro” magma del talento; innata capacità che lo ha spinto alla libertà intellettuale di portare alla luce ricordi, emozioni, sentimenti, passaggi esistenziali, per trasformare il tutto in uno scrigno prezioso di musica, versi poetici e immagini.
Il suo sguardo diverso era quello di un instancabile visionario che rema in direzione ostinata e contraria, senza mai farsi tentare dagli echi ammalianti e seducenti del compromesso. Non sappiamo quanto gli importasse del giudizio degli altri; sicuramente poco o niente. E questo lo ha reso coraggioso e libero di osare. Franco Battiato credeva che l’anima una volta uscita da un corpo entrasse in un altro. Non possiamo, perciò, non augurargli la reincarnazione che merita. Sperando che prima o poi – come un’energia che si perde e si rinnova, fra malinconia e sorriso – possa tornare sulla Terra per contribuire a rendere ancor più bella un' altra epoca, e a deliziare altre orecchie, altri occhi, altri cuori e altre menti.
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