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Ambiente, padre Zanotelli: il 2020 è la data limite

Alex Zanotelli pxhere.com
Pubblicato il 26-11-2018

Non c’è solo la dimensione politica, c’è anche quella personale e comunitaria per salvare il Pianeta

“Questa sorella protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla. La violenza che c’è nel cuore dell’uomo ferito dal peccato si manifesta nei sintomi di malattia che avvertiamo nel suolo, nell’acqua, nell’aria e negli esseri viventi. Per questo, fra i poveri più abbandonati e maltrattati, c’è la nostra oppressa e devastata terra che geme e soffre per le doglie del parto”.

È con queste coraggiose parole che papa Francesco inizia l’enciclica sulla crisi ecologica Laudato si’, scritto alla vigilia della COP21 (Conference of the Parties) di Parigi (2015). Due eventi che erano stati salutati da molti come l’inizio di un impegno serio da parte delle chiese e dei governi contro il surriscaldamento del pianeta. A soli tre anni di distanza dobbiamo constatare che questo, purtroppo, non è avvenuto. Il messaggio del Papa, coraggioso e profetico, ha trovato molte difficoltà a penetrare alla base della chiesa.

Anche l’accordo di Parigi, firmato dai capi di Stato di mezzo mondo con l’impegno a tenere la temperatura del Pianeta sotto il grado e mezzo, è praticamente fallito. Ce lo dicono con chiarezza i rapporti di questi ultimi mesi. Il Rapporto degli scienziati dell’ONU (IPCC - Intregovernmental Panel on Climate Change) da poco reso pubblico, afferma che l’obiettivo concordato a Parigi è già a rischio; bisogna ridurre ancora più drasticamente le emissioni di gas serra o sarà la catastrofe. “Limitare il riscaldamento climatico a 1,5 grado, come previsto dall’Accordo – afferma il Rapporto – richiederebbe uno sforzo senza precedenti nella storia”. Per fare questo ci vorrebbe un investimento annuale in energie rinnovabili pari a 2.400 miliardi di dollari. Oggi siamo solo a 333 miliardi.

Gli scienziati dell’IPCC stimano che ai ritmi attuali il Pianeta toccherebbe 1,5 grado fra il 2030 e il 2050 per arrivare ad almeno 3 gradi complessivamente. Altrettanto allarmante il rapporto “State of the Climate” della American Metereological Society con il contributo di 500 scienziati. Il rapporto afferma che il 2017 è stato l’anno più rovente registrato a livello globale e i mari si sono innalzati di 77 millimetri.

E proprio da Parigi parte ora un appello “Agiamo, ora in fretta” firmato da vip e scienziati. La scintilla è stata accesa dalle dimissioni del ministro francese dell’Ambiente, Nicolas Hulot, arrabbiato per la mancanza di progressi nella lotta al global warming. Essi chiedono “un’azione ferma e immediata” e affermano che il 2020 è la data limite per applicare la corretta soluzione, altrimenti dopo tale data il pianeta potrebbe arrivare a un punto di non ritorno. Per questo diventa importante la COP24 che si terrà a Katowice (Polonia) dal 3 al 14 dicembre.

La ragione fondamentale di questo tradimento è che i paesi ricchi non vogliono rimettere in discussione il loro stile di vita che è la causa del disastro ecologico. “Il ritmo di consumo, di spreco e di alterazione dell’ambiente – afferma papa Francesco in Laudato si’ – ha superato la possibilità del pianeta, in maniera tale che lo stile di vita attuale, essendo insostenibile, può sfociare solo in catastrofi”.

Dobbiamo mobilitarci, fare rete, unire tutte le realtà impegnate sull’ambiente, metterci insieme, formare un grande movimento popolare per forzare anche il nostro governo a mettere la crisi ecologica al primo posto dell’agenda politica. Solo così potremo evitare la catastrofe.

Ma non c’è solo la dimensione politica, c’è anche quella personale e comunitaria per salvare il Pianeta. Papa Francesco ci invita infatti “ad avere cura del creato con piccole azioni quotidiane: evitare l’uso di plastica o di carta, ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, utilizzare il trasporto pubblico, piantare alberi, spegnere luci inutili…”. A questi esempi citati dal Papa in Laudato si’, potremo aggiungere: evitare l’usa e getta, consumare a km 0, promuovere le energie rinnovabili, esigere che i governi lascino il petrolio e il carbone sotto terra, boicottare le banche che investono in petrolio.

Abbiamo bisogno di una vera ‘conversione ecologica’ non solo personale, ma anche ‘politica’. È una sfida enorme, ma che dobbiamo affrontare perché si tratta di vita o di morte. Noi che crediamo nel Dio della vita , diamoci da fare perché vinca la Vita.

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